Alex lo rifarà, il buon navigatore aprichese di nascita ma cittadino del mondo, anzi del mare, ripartirà dopo aver remato per sette mesi tra Mediterraneo e Atlantico ora punta sul Pacifico, il meno tranquillo dei mari del globo. Sposarsi non gli ha fatto mettere la testa a posto, scrivere un libro che gli ha fatto rivivere emozioni forti e spesso terribili vissute da solo in un guscio di vetroresina in balia delle onde non gli ha fatto mettere in soffitta un’idea che frullava da un po’… attraversare un altro Oceano. E così eccoci a salutare la ripartenza, tra un po’, di Alex Bellini per un ennesimo viaggetto, itinerario Perù-Australia. 10.000 miglia, che sono a spanne quasi 20.000 chilometri per chi mastica poco di nautica, remando una conchiglia di 7 metri, robe da chiodi. Il programma della sfida è pronto: il 15 dicembre la barca, “Grafoplast”, è partita da Trieste su un cargo, diretta a Callao in Perù, dove, in una finestra temporale nella prima metà di febbraio, meteo permettendo, Alex Bellini darà il via alla propria, nuova sfida contro se stesso e gli elementi.
«La mia è una sfida impegnativa» racconta Alex, «ma questo non fa che aumentare la mia motivazione. È in qualche modo un elogio alla lentezza, perché attraversare l’Oceano a due nodi di velocità è piuttosto complicato, sia dal punto di vista fisico che mentale. Ma alla fine ne varrà la pena. Dopo la sfida in Atlantico, nonostante le numerose difficoltà, ho capito che non era ancora finita, che non ne avevo abbastanza, avevo ancora bisogno di navigare. Così è nata questa nuova avventura: ci sono due navigatori in mare adesso su percorsi simili al mio, ma non stanno avendo fortuna. Questo è uno stimolo in più a migliorare la preparazione, a farmi trovare pronto, tra qualche mese».
Ad Alex che è un amico un in bocca al lupo di cuore, a Francesca nei cui occhi si è specchiato l’amore del navigatore al suo ritorno proprio dall’avventura atlantica un… tegna dur!
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, dicembre 2007)