Il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, fa sapere che il consiglio dei ministri ha deciso che la legge Amato-Ferrero sarà calendarizzata a gennaio alla Camera. Ci auguriamo che questo sia un impegno e non una promessa, per il bene di tutto il Paese, inclusa la credibilità del Governo e del ministro stesso. Anche se la proposta di riforma della legge Bossi-Fini sull'immigrazione lascia irrisolti una serie di problemi, primo fra tutti l'esistenza anacronistica e pericolosa delle quote di ingresso, foriere di illegalità e la cui procedura è impossibile da rispettare.
Nonostante questo ci auguriamo che se ne cominci a parlare e non finisca come con la proposta di legge del Governo per la riforma della legge sulle droghe, la Fini-Giovanardi.
Non ce ne voglia il ministro Ferrero, ma proprio per quest'ultima riforma i preannunci sono stati tali e tanti e altrettanto tante le scadenze eluse, che non ci stupiremmo che altrettanto avvenga su un tema altrettanto scottante come l'immigrazione. Nel caso delle droghe, come in quello dell'immigrazione, sono in considerazione aspetti che solo per chi ha le bende sugli occhi riguardano gli ultimi della nostra società, perché i risvolti della cattiva considerazione di questi ultimi sono diventati drammi economici, sociali, umani e politici della nostra quotidianità.
Per questo chiediamo al ministro Ferrero un colpo di reni su ambedue le questioni oppure un silenzio che lui stesso potrà utilizzare per valutare la propria politica in un governo che, nato anche per la riforma delle leggi su droga e immigrazione, è invece fino ad oggi il principale esecutore delle peggiori leggi in materia che esistono in tutti i Paesi occidentali... con la beffa che sono leggi del precedente Governo e contro le quali l'attuale maggioranza ha anche preso i voti per cambiarle.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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