Giovedì , 14 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Lidia Menapace. Babbi natale, befane, presepi e comete
27 Dicembre 2007
 

Quest'anno il Natale è stato al centro di un dibattito politicamente interessante.

 

Non il solito lamento sul Natale consumistico, come sempre in contraddizione col solito lamento sul fatto che le persone non comprano; né l'antica contesa tra presepe e albero, ma di un esplicito attacco “europeo” a Babbo Natale, poco meno astioso di quello che dagli USA viene riversato sull'Europa per la moratoria della pena di morte, passata alle N.U.

 

E ho come l'impressione che a furia di buoni argentini e di mutui statunitensi e di richieste di nuove missioni e insomma di tutte le mattane che Bush cercherà di avviare nell'anno che ancora gli resta da presidente e per favorire il suo partito, in Europa si stia svegliando una opinione critica anche tra moderati nei confronti per l'appunto di Bush. Ma di ciò un'altra volta. E torniamo a Natale.

 

I primi cristiani, appena divennero un problema politico e culturale e non solo un movimento quasi sotterraneo di povera gente, ebbero da iscrivere nella sviluppata civiltà greco-romana (che teneva un censimento della popolazione) le loro origini e la genealogia di Gesù: che perciò fu scritta con diligente precisione da Davide in qua, ad uso degli Ebrei e a prova dei Romani negli Atti degli Apostoli, e quanto al giorno fu scelto uno prossimo al solstizio d'inverno di un anno sotto il tale imperatore e il talaltro governatore della Palestina, come si trova scritto nel Vangelo, e mentre il mondo era in pace.

Stabilito il 25 dicembre, in concomitanza fu fissata il 25 marzo (nove mesi precisi prima) la data del concepimento: infatti il 25 marzo è la festa dell'Annunciazione.

 

Perché il solstizio d'inverno? Era una data celebrata in quasi tutte le mitologie pagane precedenti, specialmente nordiche e orientali. Sicché inserendo la nascita di Cristo lì, i Cristiani si inserivano in una tradizione religioso-scientifica, che favoriva l'annuncio e la diffusione: seguirono spesso tale strada cristianizzando gesta celebrazioni letteratura (la quarta ecloga di Virgilio interpretata come profezia del Natale; la favoleggiata corrispondenza tra Seneca e Paolo ecc.) edifici e strade e anche assumendo dal mondo romano il diritto e la struttura statale ecc. La prima cristianità, cioè la prima realizzazione politico-sociale del messaggio è quella che porta i cristiani in un paio di secoli dalla persecuzione a proclamare la religione cristiana come religione di stato.

 

Si compongono così le speranze cristiane e quelle umane in una celebrazione che attende la Luce, quella della stella (le comete erano già studiate e osservate in Mesopotamia, come le stelle e i pianeti) e quella dell'annuncio dato dagli angeli: tutti celebrano la luce, che viene o che torna, sicché intorno a Natale e alla sua data prendono posto e ruolo Santa Lucia (13 dicembre, celebrata come protettrice della vista, dato che era stata accecata), santa della luce e che porta doni ai bambini nella val padana e fino a Verona, e poi san Nicola che porta i doni a Trieste, ma anche a Bolzano e in Austria e la stella cometa diventata uno dei simboli del Natale. Più fedele al racconto evangelico l'uso -da Roma in giù- di distribuire i doni all'Epifania, quando per l'appunto i Re Magi portano i doni al Bambin Gesù e l'epifania (rivelazione) trasformata in Befana dal popolo è una strega benefica e bizzarra che accompagna i regali e li trasforma. S. Nicola vescovo di Bari e di origine greca è molto popolare perché usa aiutare le fanciulle povere esposte ai rischi di una vita di prostituzione con doni gettati di notte -il dono non ostentato- nelle porte o finestre aperte delle loro povere case. Un santo popolarissimo in tutta Europa specialmente orientale. Diventa Babbo Natale e Babbo Inverno rispettivamente negli USA e in URSS. Sono d'accordo nel considerarlo sgradevole e insignificante nelle due versioni.

 

Abbiamo finora il dono e la luce come simboli della festa. Ma niente presepe. Il presepe nasce molto dopo è una invenzione di San Francesco, forse per rinnovare l'immagine di un cristianesimo tenero e mite, dopo che il santo di Assisi aveva rifiutato di predicare una crociata, e certo per richiamare i suoi contemporanei a sentimenti di fraternità e di tenerezza.

 

Se il Natale sincretico pagano-cristiano è la linea colta e di potere, il presepe è la linea povera e della condivisione. Ma i babbi natale non stanno né con l'una né con l'altra: è possibile comporre il cristianesimo con altra cultura anche non cristiana, ma farlo rappresentare da un vecchio che sembra ubriaco e ne fa una operazione solo di mercato è ben più difficile e un bel po' disgustoso, anche perché cancella quella lezione di discrezione che si usava insegnare a bambini e bambine, di ringraziare per ogni dono ricevuto, e di ricordarsi dei piccini e piccine cui doni non arrivano.

 

Lidia Menapace


 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy