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Informazione, uranio impoverito, missione afgana
24 Dicembre 2007
 

Al Tg1 mi ha fatto impressione vedere Gianni Riotta -nella rubrica “Benjamin”- intervistare Carlin Petrini sul pranzo di Natale. Erano ambedue del manifesto, come molti (anche Lucia Annunziata per esempio) e il più di “sinistra” (si fa per dire) mi è sembrato Carlin Petrini rimasto molto fedele a se stesso, perché già dai tempi manifestini si occupava di cibi sani e di tradizioni locali (non solo culinarie) e poi ha lavorato con l'Arci ecc. Insomma...

 

Luisa Morgantini ha scritto un bell'articolo su Liberazione per chiedere la messa al bando dell'uranio impoverito. Esiste per ora una raccomandazione delle N.U. e i dirigenti di Euromil, che si sono incontrati anche con me, hanno chiesto che la Commissione sull'uranio, che presiedo, ed è l'unica commissione parlamentare d'inchiesta in Europa, chieda un incontro al Parlamento europeo: stiamo lavorandoci, per ottenere un incontro-convegno insieme a tutte le altre organizzazioni, anche non commissioni parlamentari, che in Europa si occupano di ciò. Che il Parlamento europeo si impegni in questo senso è molto importante, e quindi importantissima la disponibilità di Luisa: naturalmente qualunque cosa il Parlamento europeo deliberi, non può avere effetto retroattivo, e quindi la commissione del Senato dovrà continuare i suoi lavori: ma avere dalla nostra l'autorevolezza di Bruxelles è molto importante e ci rafforza.

 

Prodi è andato in Afghanistan: da qualche tempo ruba il flash a D'Alema si direbbe, ed è molto presente sulla scena internazionale, più del ministro degli Esteri. Sicché le commissioni parlamentari non vengono minimamente coinvolte, l'una -quella degli Esteri- forse perché è presieduta da Dini che al momento si occupa di cose più vicine (a se stesso) e D'Alema non si capisce perché, e che cosa ci sta preparando, forse ha qualche difficoltà di collocazione ai vertici del Pd o del futuro governo? mah! una volta o l'altra si degnerà di farcelo sapere?

Ma torniamo a Prodi. Quest'anno non si è mosso il ministro della Difesa, né quello degli Esteri, ma il presidente, a segnare l'importanza della visita; o per “correggere” e qualificare le espressioni molto tradizionali e temibili di Napolitano? Mah! si viaggia a vista, la nebbia è fitta. Comunque il viaggio è stato poco “marziale”, perché se non altro il presidente del consiglio sembra essersi ricordato che l'Afghanistan è un paese sovrano con un suo governo: all'incontro con Karzai è stato dato molto rilievo e a Karzai viene attribuita una specie di richiesta che l'Italia resti. Tuttavia, se non sono troppo facile agli entusiasmi, mi pare che non si siano mai citate prospettive militari, ma solo civili e di lavoro. Resta l'interrogativo perché allora truppe, invece che associazioni umanitarie e imprese ecc. Bisognerà vedere e prima di buttarsi a insultare Prodi, cercare di interpretarlo alla lettera, e chiedere perché per lavori di tipo educativo e formativo o psicologico non vengano invitate organizzazioni non governative, e per lavori di ricostruzione il servizio civile, chiamati dal governo afghano o inviati dalle N.U. o dall'Europa: insomma lavorare più che si può per la smilitarizzazione della missione. Credo sia possibile, dato che anche i ponti se sono i militari ad eseguirli vengono considerati opera del “nemico invasore”: io mi butterei sulle prospettive di ricostruzione e in questo senso mi orienterei per la verifica di gennaio. Si potrebbe anche pensare a una modifica delle regole d'ingaggio, affidando ai militari attività di sicurezza e di bonifica dei territori, prima che ci vadano i civili. Dico incidentalmente che -se vengono inviate o invitate organizzazioni umanitarie, servizio civile, ong ecc.- bisognerà applicare loro tutte le misure di prevenzione precauzione e monitoraggio, che già esistono per i militari (ma chi controlla che siano precisamente applicate, e che siano efficaci?). E al ritorno debbono essere ricontrollate tutte le persone inviate o invitate o andate e debbono essere tenute sotto controllo per alcuni anni. Come si farà per i militari. Sempre per la serie “la guerra e tutto ciò che è ad essa è connesso, costa troppo”, è un “lusso” che non possiamo permetterci. La Commissione d'inchiesta ha recentemente inviato una lettera a tutte le ong, per sapere se hanno avuto loro associati che al rientro dai Balcani o da altre zone teatro di guerra abbiano avuto danni alla salute di tipo oncologico. Stiamo cominciando a lavorare in quella direzione.

 

Lidia Menapace


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