È in corso al Palazzo Pretorio di Sondrio la mostra di Silvio Gaggi dal tema “La pietra ollare. Ieri, oggi e i colori della Valmalenco”.
La mostra, inaugurata il giorno 12 dicembre alle ore 17, rimarrà aperta fino a sabato 31 dicembre 2005. Orari di apertura dalle ore 15:30 alle ore 19:00 – Tutti i giovedì mattina è aperta per le scolaresche.
Nella parte dedicata alla storia della pietra ollare (“Ieri”) sono esposti antichi recipienti realizzati in pietra ollare che vanno dai classici lavecc, al fuel, recipiente prevalentemente utilizzato per conservare alimenti tra cui il burro, alle bielle, tra cui troneggiano una biella originale del 1500 e la relativa perfetta riproduzione di Silvio Gaggi, che fa rilevare: «Il fondo degli oggetti in pietra ollare deve essere l’esatto terzo dell’altezza». Il top degli oggetti di “ieri” è un servizio da caffè realizzato dal padre di Silvio. Un autentico capolavoro se si pensa che la consistenza delle tazzine e dei relativi accessori è di spessore analogo a quello degli oggetti in porcellana.
«Un’opera difficile» commenta Gaggi, parlando con orgoglio del padre. «I concorrenti dell’epoca erano talmente invidiosi di quello che era riuscito a realizzare mio padre, che hanno cercato di ucciderlo». E aggiunge: «La mia famiglia lavora la pietra ollare da generazioni. Siamo riusciti a risalire fino al 1700 ma probabilmente vi sono antenati che lavoravano la pietra già dal 1500».
Un settore della mostra è dedicato alle opere giovanili di Gaggi, tra cui primeggia il piatto stile Malenchino, realizzate con i preziosi insegnamenti del maestro d’arte Erminio Dioli, di cui l’artista parla con grande venerazione e ammirazione.
Alla presentazione della mostra è stato detto che Silvio è in grado di far parlare la pietra, tanta è la perfezione delle sculture da lui realizzate. Ma l’artista, schivo com’è nel suo carattere, ha risposto che è la pietra che parla a lui.
Nella sala centrale troneggiano le opere recenti (“Oggi”) realizzate quasi tutte nel 2005 proprio per la mostra. Capolavori che lasciano senza parole. Un cenno particolare, stante il periodo natalizio, merita il presepio, autentica opera d’arte in cui vengono accostate alla scultura stilizzata raffigurante la Natività, sculture raffiguranti arti e i mestieri della Valmalenco (arrotino, cavatore di pietra, pastore, laveggiaio).
Pregevole è pure il filone dedicato agli alpini e ai loro cari vecchi muli.
Di stile personalissimo e moderno sono le sculture, dai contorni irregolari, dedicate ai “profumi e colori”, che raffigurano, in un tutt’uno, fiori, api e farfalle e coccinelle. Carica di significato è la serie dedicata alla famiglia, travolta dal vento (il turbinìo della vita moderna) che porta i componenti sempre più lontani gli uni dagli altri.
Un’intera sala della mostra è dedicata ai dipinti di Gaggi. Protagonista sono sempre la pietra ollare, con la sua storia di ieri e di oggi e la montagna con i suoi colori, dal bianco della neve, al cielo azzurro, al rosa sfumato dell’alba e dei tramonti. A contornare il tutto ci sono commenti poetici e poesie dell’artista.
Da tutto il contesto della mostra emerge un animo semplice, sensibile, amante della natura e della pietra che lo ha ispirato, si può dire “fin dalla culla”, quell’animo che, Gaggi ama precisare, è rimasto bambino.
Ma la mostra è molto di più di tutto questo: visitatela! Ne rimarrete entusiasti!!
Vanna Mottarelli