Quota periscopio…
dalle profondità marine, tranquille ed oniriche,
breve emersione… lo Stivalone…
E così, dopo anni di piagnistei nostrani, anche quei cattivoni d’americani hanno osato criticare lo Stivalone con un articolo su uno dei loro più importanti quotidiani.
Subito si sono alzate alte grida contro questa indelicatezza: ma come si permettono questi stranieri di mettere il becco in casa nostra? Ma non lo sanno che siamo i discendenti di Roma e che, come ai tempi dell’Impero, nulla esiste al di fuori dei nostri confini se non leones e barbarus?!
Il dito sulla piaga fa male! Ed allora in alto i gagliardetti, avanti il presidente Napolitano a fare l’infermiere e a medicare la piaga! Guai far sapere ai depressi italioti che il mondo ci guarda, e ride, questo però i nostri solerti lacchè del giornalismo riescono a nasconderlo, ma quando sono proprio loro a parlare, i nuovi imperiali, gli americani, diventa un po’ difficile metterci una pietra sopra!
Ora, malgrado le cortine fumogene faticosamente accese e rinfocolate dalle lavatrici mentali televisive, l’italiano medio, forse che forse, comincia a guardarsi allo specchio (quale miglior specchio di colui che ti osserva?).
E allora il discendente di cotali antenati, i Cesari, dovrebbe provare ad uscire dai confini ed osservare i barbarus e confrontarsi con loro… forse avrebbe addirittura qualche soddisfazione vedendo paesi in condizioni sicuramente peggiori (che dire, ad esempio, della teocrazia iraniana?) ma potrebbe anche imparare qualcosa da altri paesi…
Lo Stivalone è un paese che, da tempo, ha cominciato a camminare con la testa rivolta all’indietro: ah! il bel tempo antico… e via piagnucolose insulsaggini sulla bella vita dei nostri vecchi (immaginate di portare ai nostri tempi il nostro bisnonno, povero diavolo di contadino valtellinese…), siamo tristi e frustrati… e via un fiorire di fascistume di tutti i tipi (immaginate di portare ai nostri tempi un povero cristo di partigiano segato dalla mitraglia durante i rastrellamenti delle brigate nere…), i padroni la fanno ancora da padroni… e via con prestanti, si fa per dire…, dichiarazioni di fede nel comunismo (immaginate di portare ai nostri tempi un povero… comunista valtellinese tolto dalle spese con un colpo alla nuca a Mosca, ai tempi di Stalin e Mussolini), la nostra cultura è cristiana… e via con l’imposizione a tutti di ciò che vuole la gerarchia vaticana (immaginate di portare ai nostri tempi un povero cristo, nel vero senso della parola, dei Cech squartato perché evangelico durante il Sacro Macello)…
Altri paesi non hanno fatto questo errore e hanno volto lo sguardo in avanti verso il futuro, ad esempio la Spagna ha fatto così, la Spagna che consideravamo il paese dei toreri e non altro… poi i nostri bambini hanno cominciato a succhiare il Chupa Chupa, abbiamo cominciato a comperare auto SEAT, messa in piedi dalla FIAT ma poi acquisita dal gruppo Wolkswagen, abbiamo cominciato ad andare al mare alle Canarie, a Mallorca, sulla Costa del Sol… abbiamo cominciato a ballare e a comperare la musica dei Gipsy King, gitani cioè zingari! (piccola riflessione, anche in Spagna ci sono gli zingari e li chiamano gitani, hanno inventato il flamenco e le sevillanas che sono la musica popolare della Spagna, Sevilla e i gitani sono una delle mete turistiche della Spagna, anche noi abbiamo gli zingari ma da noi sembra che siano un problema, che i nostri zingari siano di qualità inferiore? Eppure diverse ditte dell’Emilia fanno fatturato, anche notevole, producendo giostre, un’invenzione dei Sinti, zingari italiani…).
Una osservazione a quota periscopica della penisola iberica ha mostrato gente allegra, molto, attiva, propositiva, giovani che se la godono e che fanno, che studiano, che hanno idee di tutti i tipi, e che escono presto dal nido… un popolo che avanza e che non si fa più opprimere, Franco è morto tanto tempo fa e la chiesa, cattolica ovviamente, che fu sua complice non riesce più a spadroneggiare, per ora il paese è sicuramente laico!
E immaginate un po’ dove vanno gli investimenti americani: in Spagna il doppio di quelli che arrivano nello Stivalone!
Anche a colpo d’occhio questo è un paese che rassicura, guardate, ad esempio, le facce dei loro politici, facce, prescindendo dal loro pensiero che non conosciamo compiutamente, simpatiche: il re Juan Carlos, il premier Zapatero, il leader della destra Aznar, ecc.
Cosa dire delle facce dei politici dello Stivalone? Don abbondio Prodi, baffetto sotuttio D’Alema, nutellaro flaccidone Veltroni, voltagabbana so’ furbetto Rutelli, la steccachestecca Fassino, sir Bertinotti der lago, carugnit d’uratori (lo disse Bossi) Casini, il cuginetto di Dracula Cesa, Buttiglione (non ha bisogno di definizioni!), chiappestrette tenente Sheridan Fini, l’iguanodonte Storace, la labbra der nonno Mussolini, il guardiano dell’harem eunuco Bondi… e dulcis in fundo il ritorno della mummia Berlusconi!
E come non essere depressi!!!
Ma lo Stivalone non fu sempre così, ci fu un tempo in cui, anche qui, si guardò al futuro e ci si rimboccò le maniche (facendo guadagnare forse più i ricchi dei poveri, ma va be') e si visse con gusto scoprendo che il PIACERE non è peccato, e lo si esercitò, il piacere… anche in senso biblico, ma con l’amore libero tra pari!
Oggi lungo lo Stivalone il piacere sta tornando peccato e il sesso lo si cerca in una miriade di prostitute e travestiti, schiavi, guardando, di nuovo, al passato e sognando interi quartieri bordello dove, però, schiavi e schiave hanno il bollino blu dell’ASL…
Lo Stivalone si trova ad un bivio: a ovest la Spagna, a est l’Iran…
La depressione trascina ad est!
Auguriamoci che Roma riscopra il PIACERE della conoscenza, del pensiero libero, dei sensi e che gonfi le vele verso l’ovest e le Colonne d’Ercole…
Immersione rapida…
la nausea ci assale,
tranquillità e sogno negli abissi…
Lontano dall’uovo, pulsante ed immondo.
Nemo
(per 'l Gazetin, gennaio 2008)