L'emendamento all’articolo 75 della legge Finanziaria presentato da me insieme ad altri deputati per «autorizzare la raccolta autologa del cordone ombelicale da parte di strutture pubbliche o private», approvato all'unanimità dalla commissione Affari sociali, è stato ritenuto inammissibile dalla Commissione Bilancio. Ad un passo dalla soluzione dopo anni di ordinanze e di divieti, ora ci troviamo punto e a capo: in Italia le coppie che vorranno conservare il cordone ombelicale dovranno rivolgersi alle biobanche all'estero.
Le modalità con cui si è arrivati al blocco della V Commissione non sono state chiare: lunedì 3 dicembre vengo a sapere che l'emendamento 75/13 è stato giudicato inammissibile per materia, anche se ai limiti temporali della scadenza presento ricorso come da regolamento. Mercoledì 5 dicembre, chiedendo informazioni su quale sia stato l'esito, vengo a sapere che il ricorso non è stato preso in considerazione e che l'emendamento era stato giudicato inammissibile anche per carenza di compensazione, mancanza di copertura in altre parole. Purtroppo, a detta della Commissione, un “disguido” ha fatto sì che venissi informata solo sull'inammissibiltà per materia. I funzionari, scusandosi per «l'incidente di comunicazione», mi hanno comunque «rassicurata» che non sarebbe cambiato nulla, perchè l'emendamento sarebbe comunque stato ritenuto inammissibile.
Ritengo incredibile che uffici legislativi della stessa Camera dei Deputati, ma di commissioni diverse, emettano pareri così contrastanti. Inoltre, a fronte della certezza granitica dei funzionari che a nulla sarebbe valso il ricorso, occorre riflettere su come la certezza del diritto abbia ospitalità nel nostro Parlamento. Se la sentenza è già stata emessa a che vale l'appello?
Ma questi sono i tempi e i modi della Finanziaria: comunicazioni all'ultimo minuto che non lasciano spazio di azione e funzionari che decidono il buono e il cattivo tempo.
A questo punto la possibilità di autorizzare la raccolta autologa del cordone ombelicale da parte di strutture pubbliche o private è nelle mani del Governo.
La scorsa settimana, in risposta ad una mia interrogazione il ministero ha certificato il fallimento dello status quo e ha sostenuto la necessità di cambiare direzione esprimendo soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento. In numeri: rispetto alle nascite (560.010 - Istat), solo lo 0,46% (2.623) decide di donare le staminali del cordone, mentre quasi l'1% (5.137) decide di conservarle per uso autologo in biobanche estere. Tutti gli altri finiscono nei rifiuti biologici della sala parto.
Ora solo il Governo ha tecnicamente il modo per intervenire. Il ministro Livia Turco potrebbe fare suo l'emendamento della commissione e ripresentarlo.
Donatella Poretti