A Firenze, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, è ospitata la mostra d’arte contemporanea dal titolo “ArteMobile”. Una mostra sulle arti visive contemporanee fra le città gemellate di Kassel e Firenze.
Anche se la Sala d’Arme non è un ambiente del tutto adatto a una mostra di tali proporzioni, diventa tale grazie all’oculato gioco di luci e alla scelta della collocazione delle opere da parte di Alessandra Borsetti Venier che ha curato la mostra insieme a Sabine Stange e Harald Kimpel e in particolare questo allestimento, lasciando libere le pareti medioevali per creare una continuità tra l’antico e il moderno, riflettendo appieno il titolo della mostra: “Dalla Pietra al Chip”.
Le opere, diverse per tecniche espressive, rendono vivo il dialogo con l’arte contemporanea e danno vita a un percorso di lettura che spazia tra la realtà e la fantasia; opere per riflettere e opere per creare: una mostra per tutte le età.
Un video, che propone il viaggio di due artisti da Firenze a Kassel e ritorno, ci dice che la mostra è anche un rapporto di identità e di confronto tra le due città d’arte.
Enormi “guerrieri” neri accolgono il visitatore all’inizio del percorso e ne fermano la fantasia con l’immagine di antichi samurai o di giganti che ricordano da vicino i cartoni animati mentre l’occhio si ferma incuriosito a guardare una grande scatola con un gioco di specchi che riflettono e ripetono forme nere sul bianco… Chi ama immaginare e creare sosta davanti al ciclo di belle casette che formano un quartiere, un villaggio, oppure la periferia tutta uguale di una città nordica… e per i bambini c’è da sbizzarrirsi sbirciando al contempo i neri guerrieri e la lunga fila di quadrati dipinti con i pigmenti di varie terre che segnano un cammino misterioso verso un luogo segreto, tra una radura profumata e insidiosa con centinaia di mazzi di erbe aromatiche; mentre i dormienti in pose misteriose e in luoghi innominabili turbano il sonno e i sogni, straordinari nei colori di una luce evanescente che mostra la maestria dell’artista; accanto note musicali animano la scena che segue lunghi binari nell’infinito della fantasia e che rapidamente cedono il posto ad altre situazioni di ombre e di luce, ma la fantasia cede il passo alla realtà… un palco teatrale dove tristi manichini senz’anima indossano ampie gonne che raccolgono innumerevoli frasi di guerra, d’amore, di pensieri e sentimenti… e tante mine sbeffeggiano la guerra tingendosi di mille colori e l’artista in tuta colorata imbraccia un fucile di carta e ammicca ironico a ricordarci l’iniquità e l’inutilità della guerra ma anche la sua verità. Il lirismo indecifrabile dell’ultima opera ci riconduce ai neri guerrieri; il percorso è terminato, e l’ultimo sguardo d’insieme si muta in consapevolezza che le opere esposte sono uno strumento dinamico che muta, passando dalle mani dell’artista a quelle dell’osservatore e assume molteplici significati che spaziano dal puro realismo a sensazioni fantastiche.
Mentre si esce dalla Sala d’Arme, si apprezza la scelta coraggiosa del luogo per ospitare una mostra di arte contemporanea e l’intuito di chi ha voluto e ha saputo realizzare in essa il connubio tra passato e presente come continuità dell’arte stessa.
L’Arte contemporanea ha questa prerogativa: apparentemente semplice e non sempre comprensibile aiuta il pensiero e la fantasia e diventa strumento d’indagine e di creatività.
Questo breve testo non cita né opere né artisti perché vuole essere un invito per tutti e specialmente per le scuole, a visitare la mostra per scoprirne direttamente significati e curiosità.
Anna Lanzetta
ArteMobile: Vom Stein zum Chip - Dalla Pietra al Chip
Mostra sulle arti visive contemporanee fra le città gemellate di Kassel e Firenze
FIRENZE, Sala d’Arme di Palazzo Vecchio
1-15 dicembre 2007
Ingresso libero