Contro gli oppositori politici il presidente colombiano Uribe usa i paramilitari armati. È stata aggredita a casa sua, e suo figlio è stato minacciato con una pistola alla tempia, la candidata di sinistra al Parlamento colombiano per le elezioni del 2006, Lilia Solano, membro della Chiesa evangelica menonita e direttrice del progetto "Giustizia e Vita".
Lo scorso 4 dicembre, due uomini e una donna armati si sono introdotti in casa sua spacciandosi per poliziotti, hanno minacciato il figlio e hanno portato via tutti i documenti custoditi nell’appartamento, inclusa la memoria del computer. Già lo scorso anno la Solano aveva ricevuto minacce per il suo impegno con il Movimento nazionale delle vittime di crimini di Stato e del paramilitarismo.
I membri di "Giustizia e Vita" denunciano la totale mancanza di garanzia da parte del governo Uribe per il democratico esercizio dell’opposizione politica, esigono la protezione internazionale della vita dei candidati della sinistra contrari alla sua rielezione, alla sua politica economica asservita agli Usa e alla legalizzazione del paramilitarismo. Denunciano altresì il fatto che non solo i paramilitari continuano impunemente la loro attività criminale ma che molti di loro si sono iscritti nelle varie liste elettorali di Camera e Senato in diverse regioni del Paese.
Per protestare contro le violenze in Colombia si può scrivere direttamente al presidente Uribe: auribe@presidencia.gov.co e all’ufficio in Colombia dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: oacnudh@hchr.org.co
Fate per favore circolare quest’appello ovunque sia possibile, grazie. (ve/adista, 12/12/2005)
(da Ecumenici “Leonhard Ragaz”, 14/12/2005)
ecumenici@aliceposta.it