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Class action. Cosa teme la razza padrona 
E cosa non si potrà fare se viene confermato il voto del Senato. Il caso del prodotto finanziario MyWay-4You
24 Novembre 2007
 

La razza padrona, rappresentata dalla sua principale associazione Confindustria, sta sparando anche a vanvera le cartucce del suo fucile scarico di Diritto ma carico di privilegi, arroganze e corporazione.(1) Teme che sia rimesso in discussione un potere acquisito nel tempo grazie a politiche economiche prone allo sfascismo piuttosto che alla democrazia economica, potere basato su profitti capitalizzati e perdite socializzate. La differenza tra noi e loro nonché la percezione mediatica, è notevole: loro hanno un quotidiano con centinaia di migliaia di lettori e tra i più diffusi in Italia, nonché radio, televisioni, altri giornali, politici e istituzioni in fila nelle loro sale d'attesa; noi ci limitiamo ai nostri 4-500 mila contatti quotidiani sul nostro sito Internet, ad alcuni media che ci leggono e svolgono un servizio di informazione in merito, a qualche decina di parlamentari sensibile alle nostre istanze (sono 22 quelli che hanno firmato la nostra proposta di legge sulla class actiona prima firma Donatella Poretti) e ai nostri poco più di novantamila aderenti. Poi ci sono le associazioni di consumatori finanziate dallo Stato, a nostro avviso funzionali a Confindustriae che, sullo specifico class action, stanno facendo il gioco delle parti perché, se la Camera confermerà il voto del Senato come loro auspicano, la nuova azione giudiziaria approvata servirà solo ad affossare la class action(impraticabile per diversi motivi)(2) e a far guadagnare soldi alla corporazioni di associazioni come loro che, violando la Costituzione, potranno promuoverla.

Abbiamo delineato questo quadro della situazione delle parti per cercare di far capire l'importanza di uno strumento come la class action,non perché in mano a minoranze che potrebbero “opprimere” le maggioranze, ma strumento giudiziario per una giustizia più veloce, meno costosa per tutti e funzionale agli attuali rapporti e proposte commerciali più diffusi.

Facciamo un esempio. Il prodotto finanziario MyWay-4You del Monte dei Paschi di Siena. Non esistendo la class actione non volendo –tramite gli inutili e dannosi tavoli di conciliazione fatti dalla banca– svendere alla banca medesima l'onestà e i portafogli degli oltre 180.000 che li avevano acquistati, abbiamo avviato dal 2003 cause singole, che stiamo generalmente vincendo,(3) ma che ovviamente, per motivi economici, coinvolgono solo una parte di chi vi è incappato. La concezione e la commercializzazione di questo prodotto finanziario hanno tutte le caratteristiche per essere oggetto di una class action: ingannando gli acquirenti con varie balle sulle performance e sulle caratteristiche, così come hanno sentenziato i giudici che ci hanno dato ragione, camuffato come se seguisse le logiche dei mercati finanziari, è invece strutturato per dare guadagni solo alla banca e sempre in perdita per gli acquirenti. C'è quindi un danno diffuso, provocato dal medesimo prodotto, per una moltitudine di soggetti. Ma la class action per questo prodotto, se verrà confermato il voto del Senato, non sarà per tutti gli acquirenti, ma solo per coloro che sono consumatori, cioè che hanno acquistato questo prodotto non nell'ambito della loro attività lavorativa (soggetti esclusi dalla class action di Manzione-Bordon). Sono tantissimi i professionisti, i piccoli imprenditori, gli artigiani, i commercianti che avevano abboccato alle sirene del MyWay-4You e che ci hanno perso molto soldi.

È evidente che chi perora questa class action non vuole che i soggetti danneggiati da politiche scellerate abbiano giustizia, ma vogliono solo creare una casta di privilegiati che, in violazione della Costituzione, avranno più diritti degli altri per avere il maltolto e, non a caso, sono solo alcune corporazioni che possono adire la class actione non tutti i cittadini.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

(1) www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=201666

(2) www.aduc.it/dyn/classaction

(3) www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=201404


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