Incomprensibile atteggiamento del ministro Turco che oggi dalle pagine del quotidiano La Stampa, forse troppo arrabbiata per essere lucida, rimprovera chi le chiede trasparenza e indipendenza nell’assegnazione dei fondi pubblici alla ricerca scientifica e loda chi assegna fondi agli amici. Un calderone da cui gli unici colpevoli di chiedere chiarezza diventano irriconoscenti e bande in guerra, mentre chi ha gestito un ente che il ministro ha riconosciuto avere somministrato i soldi adottando criteri spartitori e clientelari, diventa un eroe buono da confermare al proprio posto. Il fatto che la commissione Sanità del Senato le abbia dato un parere contrario alla rielezione di Enrico Garaci alla guida dell'Istituto Superiore della Sanità (Iss), per il ministro non conta perché sono più importanti le dichiarazioni di voto – come se a decidere il Governo fossero i sondaggi, invece che le urne.
Mi domando perché il ministro non abbia mai risposto alle mie domande sulla gestione di Garaci, l’inaffondabile uomo di Comunione e Liberazione prima, e Scienza e Vita oggi, che elargisce i soldi pubblici agli amici dal 2001. Nelle risposte alle interrogazioni ha riportato sempre la versione dell’Istituto Superiore della Sanità, definendo a margine non trasparenti quei criteri di assegnazione dei fondi, ma poi non spiega come mai conferma la gestione Garaci. Non bastavano sei anni di presidenza, ed era necessario confermare una figura che aveva suscitato molte polemiche e perfino denunce in Procura?
È necessario denigrare, come fa nell'intervista, dei ricercatori noti a livello internazionale come Elena Cattaneo, Paolo Bianco e Ranieri Cancedda che chiedono proprio chiarimenti e che glieli hanno chiesti fin dallo scorso 10 novembre?
Oggi la ministra è chiamata a Montecitorio a rispondere ad una interpellanza urgente che chiede chiarimenti, dopo giorni in cui l’informazione ha aperto una finestra sulla gestione dei fondi pubblici e dopo che la stessa Turco accusa chi chiede chiarezza di fare le guerre per interessi personali.
Oggi il ministro ha ancora una buona occasione per offrire questi chiarimenti in sede istituzionale, per spiegare la falsità o meno delle voci che mettono in circolazione alcuni ricercatori che dichiarano di avere già avuto l'assegnazione di finanziamenti, per spiegare che Garaci non potrà più cooptare ricercatori e laboratori per assegnare i finanziamenti, e che ci sarà un bando pubblico che utilizzerà una procedura competitiva, rigorosa e trasparente di peer-review affidata alla valutazione nel merito scientifico da parte di ricercatori anonimi, competenti, terzi e indipendenti, se necessario stranieri. La Turco, cioè, dirà che non permetterà più a Garaci di presiedere l’ISS e contemporaneamente la Commissione sulle Cellule Staminali i cui componenti erano anche i presentatori dei progetti che chiedevano i finanziamenti, che poi guarda caso ricevevano?
Se ci dirà tutto questo, ne saremo lieti e ci dichiareremo soddisfatte della risposta, pur restando aperto l’interrogativo del perché il ministro avrebbe confermato Garaci alla guida dell’Iss dopo averne criticato la gestione!
Donatella Poretti