Il buon Giunanin Brera, penna insigne del giornalismo sportivo, era solito contrapporre all’entusiasmo del giovane collega esaltato dallo spettacolo di una partita finita in goleada, che evidentemente si erano fatti troppi errori perché si segnasse così tanto… «lo 0-0 è il risultato perfetto, perché vuol dire che nessuno ha sbagliato». Paradosso e sottile provocazione del maestro che potremmo accostare all’esito dello scoppiettante confronto tra il Basket Club Tirano e i sondriesi della Rigamonti. Un derby degno di questo nome disputato l’ultima domenica di settembre sul campo del capoluogo, di fronte due buone formazioni che secondo i pronostici di inizio campionato dovrebbero riuscire a buttare uno sguardo verso l’alto della classifica.
Lo scontro tra le tre valtellinesi, inseriamo nel pacchetto anche Morbegno, è garanzia di “fuoco e fiamme”, soprattutto per chi come i ragazzi di Vesnaver si affaccia da poco ai vertici della pallacanestro provinciale, da sempre feudo di Rigamonti e Pezzini.
Essere la terza forza in provincia è già un buon risultato, ma l’ambizione è di confermarsi la prima come lo scorso anno, quando sono stati i tiranesi a strappare l’accesso ai play-off, davanti alle due concorrenti.
Le motivazioni quindi scendono in campo a iosa al fianco dei dieci dei quintetti e fin dal fischio di inizio si intuisce la melodia della giornata, partita con le squadre punto a punto, diversi errori, grossa presenza agonistica di tutti, qualche colpo da maestro per ravvivare le tifoserie.
Pronostico rispettato, i padroni di casa tendenzialmente avanti anche se di poco per un po’ più di mezza partita, tiranesi che non mollano e sembrano poter giocare qualche jolly grazie ad un coefficiente talento superiore. A metà del terzo quarto infatti Pennati e compagni raggiungono e piano piano superano di uno, due, tre, quattro punti gli avversari in latente crisi, la differenza la fanno la velocità e la fantasia della Maganetti e qualche colpo di classe. La partita, o meglio l’inerzia come dice chi se ne intende, sembra favorire Tirano, ma le sorprese nello sport sono sempre dietro l’angolo, un fallo che diventa tecnico riporta non solo sotto ma avanti i padroni di casa, da +4 si passa a -3 in meno di un minuto. Roba da chiodi. La partita torna equilibrata e Tirano ha il merito di non mollare ma subisce, come durante tutto l’incontro, la sua leggerezza sotto canestro, il pivot-paracarro locale mette spesso le sue manone sopra la capoccia dei nostri… e sono opportunità che svaniscono, e una costante tensione sotto canestro che a volte porta a perdere dei palloni solo per fretta e timore dell’orco cattivo.
Si arriva agli ultimi secondi del tempo davanti di due, sembra fatta, ma a un batter di ciglio dalla sirena il fallo che non ci voleva, due tiri liberi, due su due, rimessa veloce non proprio ben giocata e si va ai supplementari. Primi minuti equilibrati poi si spegne la luce, troppi errori al tiro e nella scelta delle conclusioni, nessun rimbalzo o quasi e a vincere sono i sondriesi, anche se ai punti forse meritava Tirano.
Il Giuanin aveva ragione, peccato che lo 0-0 nel basket non sia previsto, ma resta una certezza, che Pennati, Gambelli, Bacchini e gli altri sono un’ottima formazione in grado di macinare bel gioco e darci anche quest’anno belle soddisfazioni… ma bisogna fare un appello alle mamme tiranesi, date un po’ di spinaci ai vostri figli… siamo un po’ troppo tappetti per questo sport, e ve lo dice uno che se ne intende, non di sport ma di altezze limitate.
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, novembre 2007)
