Arrestato il dissidente Carlos Menéndez
La polizia segreta cubana ha arrestato il dissidente Carlos Menéndez, 64 anni, figlio dello scomparso dirigente sindacale Jesús Menéndez, ex pilota dell’esercito cubano, espulso dalle forze armate nel 1967 per motivi politici. La cattura ha avuto luogo lunedì scorso e al momento non è dato sapere dove sia stato rinchiuso l’attivista politico dell’opposizione. La notizia giunge da una fonte sicura come la rivista Encuentro en la Red ed è stata diffusa da Elizardo Sánchez Santacruz, presidente della Commissione Cubana per i Diritti Umani e la Riconciliazione Nazionale. Menéndez è un’attivista della stessa associazione umanitaria ed è stato arrestato mentre si recava a far visita ai dissidenti Héctor Palacios e Gisela Delgado. La polizia ha dichiarato che Menéndez è stato fermato per un interrogatorio, ma è certo che questa decisione proviene dalle alte sfere governative. Menéndez è un dissidente importante, un veterano che dirige il progetto Biblioteche Indipendenti, importante per la causa della democratizzazione della società cubana. Il suo arresto improvviso è un nuovo gesto arbitrario del governo castrista.
(Fonte Encuentro en la Red del 15 novembre 2007)
Muore cubano mentre tenta di raggiungere la Florida
Un emigrante illegale cubano è morto giovedì scorso nel tentativo di raggiungere le coste della Florida. Faceva parte di un’imbarcazione composta da 33 persone in fuga, naufragata prima di raggiungere la sospirata meta. Il resto degli occupanti della imbarcazione è comunque riuscito a raggiungere la costa e a mettersi in salvo. La polizia ha comunicato che un cubano è stato trovato morto in mare, mentre gli altri sono stati arrestati dalle autorità federali. Secondo la legge statunitense, i cubani che vengono intercettati in mare devono essere rimpatriati, mentre quelli che riescono a toccare il suolo statunitense posso restare nel paese. «Hanno toccato terra» ha riconosciuto il capitano della polizia Rick Howe. I 32 sopravvissuti stanno bene di salute e hanno affermato di essere fuggiti da Cuba il 9 novembre. Una settimana in mare tra squali e pericoli per conquistare una speranza di libertà.
(Fonte Encuentro en la Red del 15 novembre 2007)
Libertà religiosa a Cuba...
Segnalo infine un articolo di Fiamma Nirestein da il Giornale di oggi: «Mio marito in cella nella Cuba di Castro perché cattolico».
Gordiano Lupi