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Assemblea Generale Unione C.T.S. SONDRIO  
Approvati i conti consuntivo 2004 e preventivo 2006 e delineati gli obiettivi per il nuovo anno
Sondrio. Assemblea Unione CTS, 28/11/2005
Sondrio. Assemblea Unione CTS, 28/11/2005 
10 Dicembre 2005
 

Si è tenuta la sera del 28 novembre scorso, nella sala riunioni della sede centrale in via Del Vecchio Macello, l’Assemblea Generale dei Soci dell’Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio. All’ordine del giorno dell’incontro, la relazione del presidente provinciale Marino Del Curto e l’approvazione dei bilanci consuntivo 2004 e preventivo 2006.

Il presidente Del Curto ha aperto i lavori con la lettura del suo articolato intervento (integralmente riportato in calce). Dopo una breve disamina dell’attuale scenario economico nazionale, la relazione si è concentrata sulla situazione provinciale, sviscerando tutte le tematiche di più stringente attualità per i settori del terziario e individuando le priorità per il prossimo futuro.

«È innegabile – ha detto Del Curto che il turismo, il commercio e i servizi rappresentano un pilastro portante dell’economia e così sarà anche per il futuro. Quello che occorre è una revisione delle priorità e un cambiamento di strategie di governo da parte delle amministrazioni a livello sia centrale sia locale. Se il terziario tutto insieme produce il 55% della ricchezza del nostro paese, in provincia di Sondrio il turismo da solo rappresenta quasi il 50% del Pil».

Il presidente ha quindi affrontato un ampio excursus dei risultati ottenuti dall’Unione nell’ultimo anno di attività, citando il costante impegno nella difesa degli interessi della tradizionale rete del commercio al dettaglio, tradottosi in un’azione di contrasto ai nuovi programmi di espansione della grande distribuzione e in un attento vaglio dei progetti di riqualificazione delle aree ex Carini di Sondrio ed ex Martinelli di Morbegno; nella mobilitazione a favore della riqualificazione della viabilità provinciale attraverso la partecipazione al Comitato per le SS 36 e 38; nella definizione delle linee-guida e dei programmi per il rilancio del turismo.

«Sicuramente come Unione molto ancora possiamo e dobbiamo fare rispetto ai risultati che abbiamo già ottenuti: lavorare per rendere la nostra azione ancora più efficace e costante, migliorare il livello qualitativo delle nostre relazioni con i vertici provinciali, impegnarci per dare sempre maggiore autorevolezza e credibilità alla nostra voce».

Sul fronte interno, il sostegno concreto e quotidiano offerto dall’Unione agli operatori attraverso le attività sindacali e di consulenza, le opportunità di aiuto in campo finanziario assicurate da Sofidi e le numerosissime iniziative messe in campo (promozione di attività nei mandamenti o all’interno delle singole categorie, utilizzo dei contributi regionali del Pic, realizzazione dei corsi sostitutivi dei libretti sanitari, formazione, restyling del sito associativo) è stato premiato anche nel 2005 con la crescita del numero degli associati, che hanno superato la soglia dei 4.300, andando ampiamente oltre i 4.242 raggiunti nel 2004. Da sottolineare che anche per il 2006 le quote associative rimarranno invariate.

Tra gli obiettivi primari individuati per il nuovo anno figurano l’incremento qualitativo e quantitativo dell’azione sindacale, l’ottimizzazione dei servizi, il rafforzamento degli strumenti di informazione, l’attività formativa con nuove occasioni di studio e approfondimento per gli associati; nei rapporti con l’esterno il confronto costruttivo con i referenti politici e istituzionali. Il prossimo appuntamento sarà con la Festa sulla neve, che si terrà a marzo sulle piste della Valmalenco.

Terminata la relazione del presidente Del Curto, l’Assemblea ha affrontato l’esame dei bilanci consuntivo 2004 e preventivo 2006, approvandoli all’unanimità, così come la decisione di mantenere invariate le quote associative per il 2006.



RELAZIONE DEL CURTO

(Testo integrale diffuso da Unione CTS Sondrio)


Buona sera a tutti e grazie per essere qui presenti stasera.

Prima di entrare nel merito dei risultati di un anno di attività dell’Unione, affronterò una breve disamina dell’attuale scenario economico del nostro paese, per poi passare alla situazione provinciale e mettere in risalto quelle che, a mio avviso, sono le priorità da affrontare.

Per quanto riguarda il comparto che più direttamente ci interessa, è innegabile che il turismo, il commercio e i servizi rappresentano un pilastro portante dell’economia nazionale e così sarà anche per il futuro, in virtù delle enormi potenzialità che ancora possono esprimere. Tuttavia, perché ciò si realizzi è necessaria una politica economica in grado di creare le condizioni più adatte per favorire l’avvio di un circolo virtuoso che faccia da volano alla ripresa dei consumi, al rilancio dell’immagine del nostro paese e all’innovazione. I timidi segnali di ripresa degli ultimi mesi – crescita di produzione, export, consumi – sono sì incoraggianti, ma sicuramente non sufficienti per arrestare la crisi in cui si dibatte la nostra economia e inaugurare la tanto attesa inversione di tendenza. Questi progressi, comunque, testimoniano che chi opera direttamente sul campo non si è arreso di fronte alle difficoltà e continua a fare del suo meglio per andare avanti.

Ora più che mai, quindi, si avverte il bisogno di un significativo cambiamento nelle strategie di governo da parte delle amministrazioni, a livello sia centrale sia locale. Del resto, i rapidi mutamenti degli ultimi anni hanno avuto pesanti effetti sull’andamento del mercato, cambiando le regole del suo funzionamento, prefigurando nuove sfide e rimescolando le carte tra i competitori.Il nostro paese purtroppo è rimasto al palo, incapace di interpretare con duttilità e lungimiranza le nuove esigenze determinate dai processi di internazionalizzazione e globalizzazione che hanno interessato la nostra economia.

Serve allora un nuovo progetto di sviluppo per garantire risposte efficaci ed efficienti a un mercato che non lascia più spazio all’improvvisazione. Non è sufficiente tamponare le falle di un vecchio sistema che non funziona più, bisogna lavorare per definire nuove strategie, strumenti e competenze, che garantiscano solide basi per ridare slancio e competitività al sistema paese. A questo punto il percorso obbligato è quello di un salto di qualità che porti ad agire su due fronti: da un lato, recuperare il gap di ritardo accumulato risolvendo i grandi problemi che frenano la nostra competitività (dal debito pubblico, alla carenza di infrastrutture, all’eccessivo peso della fiscalità, ecc); dall’altro intraprendere un grande sforzo di modernizzazione rivolto a valorizzare le numerose potenzialità inespresse di un paese, come l’Italia, ricco di risorse (ambiente, prodotti enogastrionimici, patrimonio artistico e culturale, centri di eccellenza nel campo medico-scientifico ecc) e quindi di opportunità. Se è vero che il settore industriale soffre per il fenomeno della delocalizzazione delle fabbriche in terra straniera, è altrettanto vero che il turismo e i comparti del commercio e dei servizi rappresentano risorse ancora vitali, che continuano a produrre ricchezza per il sistema Italia e che - aspetto questo altamente qualificante - presentano un ampio margine di crescita.

A livello centrale, ma anche locale, è tempo che si arrivi ad abbandonare le vecchie logiche e a rivedere le priorità, individuando senza indugi ed incertezze i settori e le risorse che possono rappresentare il volano della ripresa del nostro paese. Il comparto del turismo, del commercio e dei servizi, è bene ricordarlo, produce oggi il 55% della ricchezza del nostro paese, e questo senza aver ricevuto, sino ad oggi, l’attenzione che meritava da parte della classe dirigente. È dunque lecito chiedersi quali margini di sviluppo potrebbe avere il settore del terziario se solo si cominciasse a lavorare per il suo sviluppo in modo sistematico. E non parlo solo di quello che può essere fatto a Roma, ma anche di quanto ci si può aspettare a livello locale; ricordiamoci che nella nostra Provincia il turismo da solo produce quasi il 50% del Pil.

Ecco quindi che, ora più che mai, è indispensabile essere uniti e compatti, per meglio relazionarsi con chi ricopre ruoli istituzionali che incidono sul funzionamento del sistema economico.

È importante sottolineare che, nonostante i duri colpi ricevuti nell’ultimo decennio dall’espansione della grande distribuzione, la tradizionale rete del commercio al dettaglio continua a mantenere un ruolo insostituibile sotto l’aspetto sia economico sia sociale, in quanto fulcro di aggregazione nel nostro contesto montano caratterizzato da una grande frammentazione e dispersione degli insediamenti. Infatti, i negozi tradizionali assicurano la sopravvivenza dei nostri quartieri e dei nostri paesi, contribuendo ad animare le vie e ad evitare il loro spopolamento, rappresentando, sia pure tra mille difficoltà, dei veri e propri presidi contro il proliferare della grande distribuzione e la continua svendita del nostro territorio.

Inoltre, non dimentichiamo che il turismo, il commercio e i servizi costituiscono un’importantissima risorsa in campo occupazionale, con enormi potenzialità di crescita; devono però avere le migliori condizioni per esprimersi. Rientra quindi tra le priorità della nostra Unione lavorare per far crescere nei soggetti istituzionali, politici e sociali la consapevolezza della funzione cardine che i settori da noi rappresentati ricoprono nello sviluppo della provincia di Sondrio. Ecco perché, consapevoli del fondamentale ruolo che siamo chiamati a giocare, tra gli obiettivi della nostra associazione figura come fondamentale lo sviluppo di un sistema relazionale organico ed efficace con questi interlocutori.

A volte il nostro impegno ha prodotto dei buoni risultati, altre volte ci siamo scontrati soprattutto con la miopia di certe amministrazioni che hanno anteposto i loro interessi locali e di corto respiro a quelli della collettività e della categoria da noi rappresentata. Questo lavoro è stato portato avanti sia per quanto riguarda i “grandi temi” che interessano la nostra provincia, come ad esempio il problema della viabilità e della grande distribuzione, sia per quanto riguarda le normali relazioni con le istituzioni di riferimento.

Gli ultimi mesi hanno visto l’Unione impegnata in un serrato confronto con le istituzioni e le amministrazioni locali su alcuni temi di estrema attualità ed interesse, ossia i progetti di riconversione delle aree ex Carini di Sondrio ed ex Martinelli di Morbegno e la difficoltosa situazione della viabilità provinciale. Riguardo alla trasformazione delle aree Carini e Martinelli, l’Unione ha svolto un lavoro sicuramente attivo ed impegnativo, che si è dapprima concentrato in un’attenta analisi dei progetti presentati dalla società proprietarie delle aree, per poi spostarsi sul terreno di un serrato confronto con la Amministrazioni comunali interessate, con lo scopo di evidenziare gli aspetti di criticità collegati a questi progetti.

Per quanto concerne l’area ex Carini, l’Unione ha subito evidenziato come il progetto avanzato dalla proprietà poteva configurare la realizzazione di un centro della grande distribuzione a tutti gli effetti ed ha cercato in ogni modo di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale di Sondrio su questo aspetto, affinché la procedura amministrativa per l’approvazione del progetto fosse demandata all’organo effettivamente competente e cioè la Regione. L’Amministrazione comunale, ed in particolare il Sindaco Bianchini, non ha però ritenuto di condividere le nostre tesi, tant’è vero che il Comune ha respinto le osservazioni critiche proposte dall’Unione e, con deliberazione del Consiglio comunale del 4 novembre scorso, ha approvato definitivamente la variante al Piano Integrato di Intervento che, si ricorda, prevede un aumento di circa 1.600 mq della superficie commerciale, rispetto al progetto precedente. Al momento la pratica è all’esame del nostro legale per valutare se ci sono gli estremi per procedere, anche legalmente, contro il provvedimento del Comune, a salvaguardia degli interessi dell’intero comparto commerciale della città.

Riguardo all’area ex-Martinelli di Morbegno, si è in attesa che la proprietà fornisca documenti più dettagliati sul progetto che intende portare avanti. Anche qui, comunque, tutto fa pensare che l’intento della proprietà sia quello di realizzare all’interno della città un centro commerciale di grandi dimensioni e non un semplice insediamento di varie attività commerciali isolate e tra loro indipendenti. È da precisare che i rapporti dell’Unione con l’Amministrazione comunale di Morbegno sono da tempo aperti al dialogo e al confronto, tant’è vero che i nostri rappresentanti sono stati opportunamente coinvolti nelle periodiche riunioni con il Comune, per cui siamo fiduciosi che questo spirito di collaborazione venga mantenuto anche per il futuro.

Sempre con riferimento al tema della grande distribuzione, l’Unione mantiene alta l’attenzione anche verso il progetto di insediamento di una nuova grande struttura di vendita in Comune di Tresivio. Su questo argomento vi posso dire che, nei mesi scorsi, la Regione Lombardia ha rilevato la non conformità della progettata grande struttura di vendita rispetto alle vigenti norme di legge, ostacolando di fatto la prosecuzione dell’iniziativa commerciale così come era stata ideata dalla proprietà. Siamo ora in attesa di conoscere gli sviluppi della situazione per decidere anche le eventuali azioni da intraprendere a tutela del nostro comparto.

Restando ancora in tema di insediamenti commerciali, mi preme fare un’altra considerazione: la nostra provincia è una realtà montana caratterizzata da una densità abitativa tra le più basse in tutta Italia e, proprio per questo motivo, l’equilibrio della rete commerciale è molto delicato e può essere messo in difficoltà non solo dalle grandi strutture di vendita, ma anche dalle medie strutture. Per questo l’Unione svolge da tempo un’azione di sensibilizzazione verso le Amministrazioni Comunali della nostra provincia, perché le richieste di aperture di medie strutture di vendita vengano esaminate con estrema attenzione e prudenza, al fine di evitare una eccessiva proliferazione anche di queste realtà distributive. I risultati ottenuti purtroppo non sono entusiasmanti; il nostro impegno è costante e capillare, ma, nella maggior parte dei casi, arriviamo a scontrarci con Amministrazioni Comunali che ignorano totalmente le esigenze della realtà commerciale e il suo insostituibile ruolo sociale. Soddisfare le richieste di soggetti economicamente forti, ed assicurare così qualche entrata in più per le casse comunali con le imposte versate per le superfici occupate con i loro centri di grande distribuzione, non può certo essere l’unico parametro da tenere in considerazione quando si pensa a come gestire lo sviluppo del comparto commerciale sul proprio territorio comunale.

Le esigenze del nostro territorio sono altre; salvaguardare le attività della distribuzione al dettaglio tradizionale dovrebbe essere tra le priorità di ogni Amministrazione Comunale, in quanto, come accennavo prima, sono uno strumento fondamentale per la rivitalizzazione dei nostri centri e per contrastare il loro spopolamento. Purtroppo, gli aspetti economici più eclatanti e di più immediata soddisfazione spesso prendono il sopravvento sul buon senso e sulla corretta programmazione, facendo perdere di vista le reali esigenze della nostra realtà provinciale e producendo, in una prospettiva di lungo periodo, danni per la comunità che rischiano di diventare irreparabili.

E sempre il nostro territorio è al centro di un altro tema di scottante e drammatica attualità: il critico “stato di salute” delle Statali 36 e 38. Una questione che ci ha sempre visti coinvolti attivamente ed in prima persona e, ultimamente, anche insieme ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo provinciale con il Comitato per la SS 36 e 38, convinti come siamo che solo con la collaborazione di tutti e superando le divisioni, si possano ottenere risultati concreti. Il recente annuncio del Presidente della Provincia Provera dello stanziamento di 140 milioni di euro per i cantieri della SS 38, ha dato un timido segnale che qualcosa si sta muovendo. È però da chiarire come verranno utilizzati questi fondi, che, seguendo il progetto originario consentirebbero di realizzare una prima tranche della strada a quattro corsie fino a Cosio. Questa soluzione non è però condivisa da tutti, per cui gli organi competenti stanno verificando la possibilità di impiegare queste risorse per partire con una strada a due corsie fino a Morbegno e con la realizzazione delle tangenzialine di Delebio, Morbegno e Tirano. Restano dunque dei punti ancora da chiarire; la posta in gioco è però molto alta, per cui tutti dobbiamo lavorare per garantire una proficua collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello politico, al fine di ottenere l’unico risultato veramente importante e cioè l’apertura dei cantieri.

Segnali positivi e meno positivi si alternano, quindi, sullo scenario provinciale; tra questi ultimi figura sicuramente il momento di difficoltà che stanno attraversando sia il settore del commercio sia il comparto turistico. Da tenere sotto controllo l’andamento delle presenze nelle strutture alberghiere che, se in alcune realtà ha visto confermata un certa capacità di “tenuta” rispetto agli anni precedenti, in altre ha fatto registrare dei cali di oltre il 10%. Come Unione già da tempo ci siamo mossi per essere “parte attiva” nella definizione delle linee giuda e dei programmi che riguardano questo settore così strategico. Ricordo il documento programmatico sul Sistema Turistico Valtellina presentato lo scorso anno dalla nostra Associazione Albergatori all’allora neo eletto presidente provinciale Provera e la continua disponibilità al dialogo costantemente confermata ai soggetti istituzionali competenti.

Proprio oggi io ed altri nostri rappresentanti abbiamo partecipato alla Prima Conferenza Provinciale del Turismo promossa dall’Assessore Del Tenno; l’auspicio è che questo incontro non sia che il punto di partenza per lo sviluppo di una reale politica del turismo nella nostra provincia.

Assolutamente positivo è anche il lavoro fatto da CCIAA e Provincia per iniziare a valorizzare il nuovo Marchio Valtellina con la presenza unitaria dei prodotti delle nostre valli a prestigiose fiere di settore nazionali, con la partecipazione di Casa Valtellina nell’ambito della cornice promozionale dei Mondiali di sci Bormio e dei Mondiali di mountain bike a Livigno, con l’inizio del lavoro dell’apposita commissione per concedere l’utilizzo del Marchio alle nostre aziende, un organismo di cui fanno parte anche tre nostri rappresentanti: il sottoscritto ed i membri di Giunta Marco Antonucci e Paolo Bassi.

Sicuramente come Unione molto ancora possiamo e dobbiamo fare rispetto ai risultati che abbiamo già ottenuti: lavorare per rendere la nostra azione ancora più efficace e costante, migliorare il livello qualitativo delle nostre relazioni con i vertici provinciali, impegnarci per dare sempre maggiore autorevolezza e credibilità alla nostra “voce”. Questo è ancor più necessario se consideriamo che, alle volte, i nostri interlocutori non sempre ci hanno dato le risposte che ci aspettavamo. In particolare, segnalo la mancanza - fin ora - di una vera politica del turismo, voluta e coordinata a livello provinciale, nonostante il settore turistico della Lombardia sia da tempo regolato da nuove norme che demandano alle Province gran parte delle competenze in materia, introducendo il nuovo modello organizzativo dei Sistemi Turistici. Aspettiamo segnali tangibili di una forte volontà a livello provinciale per lavorare in questa direzione e, mi auguro, che con la Conferenza di oggi si cominci a muoversi in questo senso. Quindi, anche per il turismo il fine deve essere quello di unire gli sforzi e concertare le azioni per arrivare a creare una cultura dell’accoglienza diffusa a tutti i livelli, capace di coinvolgere tutti i valtellinesi nella promozione del nostro territorio nella sua interezza. Purtroppo, devo costatare che unità di intenti e capacità di coordinamento che ho appena auspicato sono spesso latitanti nel nostro sistema; ne sono state una chiara riprova le ultime elezioni regionali, dove le nostre forze politiche non sono state capaci di creare una convergenza forte su un unico candidato per assicurarsi la rappresentatività in Regione.

Questa mancanza di rappresentanti della nostra provincia a Milano è stata in parte compensata dalla recente riunione del Tavolo Territoriale di Confronto, voluto dalla Regione Lombardia per conoscere le realtà locali ed individuare le criticità e le priorità per il loro sviluppo. Al Tavolo con l’Assessore regionale alle Reti ed ai Servizi di Pubblica Utilità Bernardo erano seduti tutti i rappresentanti del mondo economico-produttivo, politico ed istituzionale della provincia. L’attenzione è stata portata innanzitutto sul precario stato di salute delle nostre infrastrutture e in particolare del sistema viabilistico, fattore fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi territorio; sulla necessità di potenziamento delle infrastrutture telematiche; sulla importanza strategica della tutela e valorizzazione del nostro territorio e delle sue risorse; sul fondamentale contributo che, con le nostre acque diamo al bilancio energetico nazionale. L’incontro è stato una importante occasione per ribadire le urgenze da affrontare per lo sviluppo delle nostre valli e per confermare l’impegno delle nostre imprese a conseguire questo importante obiettivo.

Sempre in tema di rapporti con le istituzioni, voglio sottolineare il successo dell’iniziativa portata avanti con Provincia e Camera di Commercio, che ha visto assegnare anche alla nostra Sondrio Confidi al Terziario contribuiti del fondo di rotazione (ex Piv) per una somma di 600.000 euro; contributi che permettono di ridurre il tasso di interesse su 9 milioni di euro di finanziamenti garantiti dalla cooperativa. Miglior testimone del successo di questa iniziativa è il numero di domande già presentate: dopo poche settimane dall’apertura del bando siamo arrivati a raccogliere domande per oltre il doppio del valore dei finanziamenti agevolabili. Questo successo testimonia sicuramente la voglia di fare delle nostre imprese che, nonostante il periodo certamente non positivo, continuano a lavorare per migliorare le loro strutture beneficiando del credito agevolato, che, ricordo, è uno strumento indispensabile per garantire la vitalità del sistema. Il nostro auspicio è che le istituzioni competenti, tenuto conto di questi positivi risultati, possano continuare nel sostegno concreto alle aziende dei settori del commercio, del turismo e dei servizi.

Settori che ricevono un sostegno concreto e quotidiano dalla nostra Unione con le numerosissime iniziative ed attività di consulenza riservate ai Soci. Soci che, sempre più numerosi, confermano la validità delle scelte portate avanti; infatti è con immenso piacere, ed anche con una punta di orgoglio, che vi comunico come ad oggi abbiamo superato i 4.300 associati, andando ampiamente oltre quota 4.242 raggiunta nel 2004 ed assicurandoci così un nuovo successo per il 2005. A completare questa notizia positiva, anche la conferma che per il 2006 il Consiglio ha stabilito di lasciare invariate le quote associative: sono ormai 11 anni che siamo fermi sugli stessi valori a testimonianza del continuo sforzo fatto dall’Unione in un periodo certamente non brillante per l’andamento dei consumi. È uno sforzo assolutamente significativo, che non ha certamente penalizzato il livello dei servizi offerti ai Soci, che, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, sono significativamente cresciuti in questi 11 anni. A testimonianza di ciò le importanti risorse messe a disposizione dall’Unione e il forte impulso dato allo sviluppo di iniziative promozionali, per realizzare i vari programmi ideati nei mandamenti o delle categorie.

Per il 2005, anche sulla scorta dei successi registrati lo scorso anno, continua l’impegno nei Mandamenti per sviluppare progetti ad hoc per le imminenti festività natalizie. Lotterie, momenti di intrattenimento e di animazione, luminarie, “invaderanno” tutta la provincia per vivacizzare i vari centri mandamentali e creare un incentivo in più allo shopping natalizio. Sempre significativo il sostegno concreto dell’Unione, che continua con l’erogazione di contributi ed il supporto tecnico per favorire lo sviluppo di questo tipo di iniziative promozionali durante tutto l’arco dell’anno. Con la partenza di questi progetti si è anche cominciato ad utilizzare i contributi regionali del Piano Integrato di Intervento per il Commercio (il famoso PIC) dei quali è risultata beneficiaria l’Unione. I fondi saranno destinati allo sviluppo di attività promozionali nei centri di Sondrio, Chiavenna e Morbegno, anche per le azioni che si porteranno avanti lungo tutto il 2006.

Sempre in ambito PIC nei primi mesi del 2006 l’Unione direttamente svilupperà un altro progetto che interesserà principalmente i nostri soci alimentaristi. Si procederà con la realizzazione di shopper di cotone che riprendono la compagna di sensibilizzazione sviluppata a livello regionale “faccio acquisti sotto casa”, shopper che i nostri dettaglianti potranno omaggiare ai loro clienti; il tutto supportato da un’adeguata campagna pubblicitaria sulla nostra stampa locale.

Confermo che, anche per il 2006, resta invariato l’impegno di supporto sia organizzativo che finanziario dell’Unione a sostegno di varie iniziative a favore di tutti i nostri Soci e colgo l’occasione per ringraziare i colleghi che, nelle varie associazioni di categoria e mandamentali, sempre con grande entusiasmo, hanno contribuito alla realizzazione di importanti progetti e li invito a continuare su questa strada anche per il 2006: aspettiamo sempre numerosi progetti da poter supportare e sviluppare.

Sempre con riferimento alle azioni sviluppate a favore dei nostri Soci ricordo l’importante progetto che stiamo portando avanti per la realizzazione dei corsi sostitutivi dei libretti sanitari; al momento abbiamo già formato oltre 2000 addetti delle aziende interessate dei nostri settori, proponendo numerosi incontri nei vari centri della provincia.

Vi segnalo anche la recente messa on line del nuovo sito (sempre con l’indirizzo www.unione.sondrio.it); uno strumento ancora più dinamico e ricco di informazioni per tutti i nostri soci, dove si possono trovare tutte le informazioni sulla vita associativa, sulle più recenti evoluzioni normative, sui progetti sviluppati dall’Unione per le varie categorie e mandamenti. Sono certo che il nuovo sito verrà visitato ed utilizzato con sempre maggiore frequenza dai nostri Associati e che si rivelerà un efficace biglietto da visita per far conoscere anche all’esterno la nostra realtà associativa, con tutta l’ampia e articolata gamma di servizi che è in grado di offrire. All’informazione per i Soci si deve aggiungere anche il continuo ed indispensabile lavoro di consulenza in tutti i campi di interesse che, tutti i giorni, i nostri uffici sono in grado di garantire a centinaia di Associati. Dalle problematiche fiscali e del lavoro all’incessante azione di monitoraggio sulle evoluzioni normative e di interazione con le istituzioni ed autorità locali per le questioni di competenza.

A questo proposito ricordo lo scrupoloso e proficuo lavoro portato avanti dai nostri uffici con le varie Amministrazioni Comunali per questioni di interesse per i nostri associati quali le aperture e gli orari dei negozi, la regolamentazione dei mercati, il controllo delle licenze, ecc. Un lavoro quasi di “ordinaria amministrazione”, ma che in realtà rappresenta un ausilio importante per le nostre imprese, che possono così operare sul mercato con la necessaria tranquillità.

Sempre pensando alle esigenze delle imprese ricordo le opportunità di risparmio offerte ai nostri Soci, con le proposte di Terziario Energia, il consorzio creato tra le associazioni lombarde per offrire agli associati energia elettrica ai prezzi più competitivi presenti sul mercato, appoggiandosi a selezionati ed affidabili società di fornitura. Risparmi a partire da un minimo del 5% sui consumi annui, ma che si possono rivelare ancora più interessanti nel caso di consumi particolarmente elevati, proprio per questo invito chi non lo avesse ancora fatto a rivolgersi ai nostri uffici per un’offerta personalizzata.

Con particolare riferimento alle strutture alberghiere vi segnalo come, su nostro interesse, la Camera di Commercio abbia deciso di portare avanti il progetto per la certificazione di qualità di queste imprese, aprendo un nuovo bando in scadenza a metà dicembre. Con la scorsa edizione oltre 60 aziende hanno ricevuto questo importante riconoscimento, che, mi auguro, al di là delle formalità, possa rappresentare un importante stimolo a lavorare e a lavorare sempre maglio per innalzare il livello qualitativo della nostra offerta. Ci aspettiamo un riscontro altrettanto positivo anche per l’edizione 2006.


È stata, la mia, solo una rapida elencazione delle principali attività portate avanti dall’Unione e delle opportunità e servizi offerti ai nostri Soci. La loro (la vostra) soddisfazione è per noi il migliore stimolo a continuare su questa strada, con l’obiettivo di potere offrire sempre di più. Tra i nostri obiettivi primari per il 2006 figura sicuramente quello di incrementare quantitativamente e qualitativamente l’azione sindacale. Si lavorerà sull’ottimizzazione dei servizi già offerti, valutando la possibilità di proporne di nuovi, restando sempre al fianco delle categorie e dei mandamenti per far crescere non solo l’operatività, ma anche per avvicinarci sempre di più alla base associativa creando un rapporto diretto e privilegiato con tutti i Soci. Per questo si andrà a lavorare, per implementarli, anche sugli strumenti di informazione attualmente a disposizione, dal giornale, alle circolari, al sito, che, messo a regime, può offrire interessantissime possibilità per sviluppare l’interattività con le aziende. Si continuerà a lavorare in ambito formazione dove, dovendo purtroppo prendere atto che i fondi destinati dalla Regione Lombardia alla realizzazione di corsi gratuiti sono attualmente ancora indisponibili, ci attiveremo per fornire comunque ai nostri Soci valide occasioni di studio ed approfondimento. Siamo infatti assolutamente consapevoli che la formazione rappresenti ormai uno strumento assolutamente imprescindibile per garantire la crescita e la competitività delle aziende e per diffondere e far crescere la cultura d’impresa tra i nostri Soci. Attività sindacale, formazione, informazione, tutti strumenti che, anche supportati dall’aiuto in campo finanziario assicurato dalla nostra Sofidi, contribuiscono a creare un “pacchetto” assolutamente completo ed organico a supporto di tutte le aziende del commercio, del turismo e dei servizi.

All’azione sul piano interno si andrà sempre ad affiancare quella portata avanti, quando necessario anche con decisione, sul fronte esterno. Continuerà il confronto con i referenti politici ed istituzionali di riferimento sia sui temi di grande interesse per la nostra Provincia, sia sulle questioni che ci riguardano più da vicino. Il punto di partenza sarà sempre quello di privilegiare il dialogo costruttivo che, in alcuni casi abbiamo visto ha portato a buoni risultati, senza però ritirarci quando ci sarà anche necessità di scontrarsi per difendere gli interessi dei nostri associati. Un lavoro portato avanti anche con l’obiettivo ultimo di arrivare ad acquisire una maggiore autorevolezza nel sistema relazionale locale per poter giocare un ruolo di partecipazione attiva nelle scelte di politica economica locale. Il nostro impegno è massimo ma, certamente, può risultare ancora più efficace se condiviso da tutti; sapere di avere alle spalle un fronte compatto su cui contare può certamente dare una marcia in più alla nostra azione. Ecco perché il mio invito è sempre quello a partecipare attivamente alla vita associativa a tutti i livelli; insieme possiamo contare di più, condividendo esperienze e dedicando un po’ del proprio tempo all’associazione certamente si potranno ottenere risultati sempre migliori.

Mi fermo qui, dando appuntamento a tutti voi per una festa un po’ speciale. Visto il successo riportato lo scorso marzo, anche nel 2006 tornerà la Festa sulla Neve; quest’anno saremo ospiti sulle piste della Valmalenco per la tradizionale gara di slalom gigante e per il pranzo tutti in compagnia. Per “fare gruppo” è importante anche rinsaldare i legami di amicizia tra di noi con un momento pensato per divertirsi insieme, vi spetto quindi numerosi e con tanta voglia di fare festa!

Mi fermo qui, certo di avere fornito numerosi spunti per il dibattito che, mi auguro, seguirà partecipato e in modo democratico e costruttivo.

Grazie per la vostra attenzione, lascio ora spazio al dibattito.


 
 
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