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“Il Medico di Medicina Generale e le malattie reumatiche”. A Sondrio Convegno Alomar
31 Ottobre 2007
 

Sabato 27 ottobre, grazie alla sinergia fra l'Associazione ALOMAR sez. di Sondrio, il Direttore Sanitario ASL Dr M. Cristina Manca e il Direttore Sociale ASL Dr Delfo Bonenti, si è tenuto presso l'Aula Magna dell'Azienda Sanitaria Locale di Sondrio, un convegno sul tema: “Il Medico di Medicina Generale e le malattie reumatiche” al quale hanno partecipato più di quaranta Medici di Base.

Ha aperto il convegno Silvia Valsecchi, presidente ALOMAR di Sondrio, spiegando le motivazioni che hanno spinto un gruppo di malati reumatici ad attivare la sezione provinciale illustrandone quindi gli scopi, le attività e l'importanza della collaborazione fra paziente e medico “di famiglia” nella individuazione e gestione della malattia. La vicepresidente ALOMAR, Rita Piasini, dopo aver ringraziato i presenti per la numerosa adesione, ha invitato il Dr Guido Menozzi, responsabile dell'ambulatorio di immunoreumatologia presso l'Azienda Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna, a relazionare sull'argomento: “L'epidemiologia della patologia reumatica in Valtellina”. L'incidenza delle malattie reumatiche in Valle, precisa il relatore, è rapportabile al 1,2% della popolazione (circa tremila persone), numero che all'apparenza sembra irrilevante ma che invece riveste un notevole impatto a livello sociale sia per quanto riguarda la qualità di vita degli ammalati, sia per gli elevati costi che comportano le cure e l'assistenza socio-sanitaria.

Per quanto concerne l'esposizione dell'inquadramento clinico e diagnostico della patologia reumatica, il Prof. Flavio Fantini, Direttore della cattedra di Reumatologia - Università degli studi di Milano, Presidente SIR della Lombardia, Direttore unità operativa di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico “Gaetano Pini” e referente e membro del Consiglio direttivo ALOMAR, ha spiegato ai medici presenti le innovazioni avvenute nel tempo nel campo reumatologico.

La reumatologia nata come cardioreumatologia, per la frequenza di casi di cardite reumatica, oggi non può più considerarsi tale in quanto si ritrova ad annoverare in modo più frequente e prevalente numerose malattie reumatiche a tendenza cronica, molto simili per i sintomi che presentano ma in realtà diversificate per la gravità che le caratterizza. Considerato che le malattie reumatiche a tutto oggi conosciute sono più di 100 si comprende quanto risulti difficoltosa la valutazione e quanto sia importante applicare delle linee guida che indirizzino il medico a fornire una precoce e corretta diagnosi. L'individuazione del dolore, considerato in tutte le sue manifestazioni, infiammatorio, neuropatico e funzionale, è sicuramente il primo sintomo guida utile per determinare e raggruppare le varie patologie reumatiche, se a questo poi si sommano un'accurata anamnesi del paziente, un preciso esame obiettivo e alcuni specifici esami di laboratorio e strumentali il quadro clinico diventa più dettagliato e permette al medico di intervenire repentinamente sull'evoluzione della malattia.

Conclude il Dr Claudio Mastaglio, Direttore della Reumatologia dell’Ospedale di Gravedona, con l'argomento “Aspetti terapeutici e riabilitativi”, rimarcando la necessità di intervenire rapidamente già al momento della diagnosi con cure mirate e interventi riabilitativi, almeno entro il primo anno dall'esordio della malattia proprio per evitare al paziente quella serie di problemi dolore, disabilità e gravi handicap insiti alla malattia stessa. Tanto più il punto di partenza è precoce,tanto più il programma terapeutico sarà efficace. L’utilizzo della scala di misurazione del dolore, l'attuazione di alcuni strumenti che indicano l'attività della malattia (bassa, media, elevata) la compilazione di questionari auto-gestiti dal paziente inerenti alcuni aspetti della vita quotidiana, aiutano il medico ad inquadrare più velocemente la patologia e a valutarne il percorso curativo.

Al riguardo il medico di Medicina Generale risulta essere il fulcro attorno al quale ruotano: le richieste del paziente in cura, la collaborazione gestionale dello specialista, gli erogatori di servizi sanitari e le altre figure professionali (fisioterapista, psicologo ecc.), al fine di garantire al malato reumatico un'assistenza a 360° impedendo così alla malattia di perpetuarsi e se possibile di regredire.

Al termine i Medici hanno avuto la possibilità di formulare domande ai relatori.

 

Alomar Sondrio


 
 
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