Speravo di partecipare alla centesima edizione della Fiera del Bitto presentando, al relativo concorso, un Bitto da me prodotto. Il destino anche ‘stavolta mi ha fregato. Chissà se riuscirò, prima di appendere la lira al chiodo, a “fare” ancora Bitto…
Sono riuscito però a presentare al concorso, un paio di forme di semigrasso, prodotte in alpeggio, ma fuori provincia, nella categoria “Latteria” e abbiamo vinto il secondo premio. Il regolamento del concorso, non dice infatti che il Latteria debba essere prodotto nel territorio della provincia di Sondrio, così come lo è per il Valtellina Casera; dice genericamente Latteria. Da qui e dopo uno scambio telefonico con Selene, collaboratrice del CTCB, mi è venuta in mente la proposta di chiedere a quelli del Consorzio Bitto di allargare la zona di produzione per il Latteria a tutta la Regione Lombardia. Anche perché è sì, quest’anno, la Centesima edizione della Mostra del Bitto, ma è anche l’ottava “Fiera dei prodotti della Montagna lombarda”. Per dire che, se la zona dei produzione del Valtellina Casera è ben delimitata dal disciplinare di produzione (l’intero territorio della provincia di Sondrio), per il Latteria non esiste nessun limite di territorio. Così come non esiste nessun disciplinare di produzione.
Essendo, comunque, il Valtellina/Casera “figlio” del Latteria, si potrebbe decidere che i due disciplinari di produzione siano uguali, ma, e qui viene la mia nuova proposta, allargando appunto la zona di produzione per il Latteria a tutto il territorio della regione Lombardia. In questo modo la Mostra del Bitto diventa effettivamente anche Fiera dei prodotti della Montagna lombarda.
Che ne dite?
Alfredo Mazzoni