Dal 1° al 4 novembre, presso il “Padova Fiere”, si terrà il VI Congresso di Radicali Italiani.
In primo piano il bilancio della presenza dei radicali al Governo con il ministro Bonino, l’attualità politica della Rosa nel Pugno e gli scenari futuri, che saranno presi in esame – come spiega la segretaria nazionale di Radicali Italiani, Rita Bernardini – «anche in considerazione dell'attacco che non conosce precedenti alla nostra identità minacciata non solo dall'uso truffaldino del termine sinistra radicale, ma anche dalla cancellazione di ogni nostra presenza ormai divenuta sistematica da parte dei mass media».
Centrale sarà anche la provocazione/proposta lanciata dal leader Marco Pannella a tutti i congressisti, cioè quella di - in prospettiva di un dopo Prodi e dunque della formazione di nuove maggioranze - «dare priorità assoluta alle riforme economico-sociali, liberali, liberiste piuttosto che alla lotta civile contro potere, prepotere e aggressione vaticana».
Tra i numerosi temi in programma – da segnalare l’articolazione del dibattito in commissioni tematiche – il pacchetto economia e welfare, costituito dalle 50 proposte di riforma, già pubblicate sul sito www.radicali.it e consegnate da Marco Pannella ai partecipanti alle riunioni dei partiti di maggioranza con il Presidente del Consiglio. Particolare attenzione sarà inoltre dedicata al colossale debito pubblico italiano e alla necessità di ottenere il pareggio di bilancio quale condizione di libertà.
Oltre all’economia, nel progetto di modernizzazione radicale del Paese che verrà discusso al Congresso trovano ampio spazio la giustizia – con una proposta di riforma urgente per superare un sistema che produce arbitrio, impunità e condanne internazionali – e la necessità impellente di riformare il diritto di famiglia, per completare il percorso iniziato nel 1975.
Uno spazio ugualmente importante, all’interno del dibattito congressuale, sarà dedicato alla riforma anglosassone delle istituzioni e ad altre proposte per legalizzare l’Italia. I furti di democrazia puntualmente perpetrati ai danni dei cittadini, come il mancato riconoscimento degli 8 senatori regolarmente eletti – di cui 4 della Rosa nel Pugno – sviliscono i principi di rappresentanza e sovranità popolare, oltre ad impedire un corretto e sereno governo del Paese, come dimostra l’attuale stato in cui versa l’esecutivo. Alla luce di ciò, non si può più prescindere dalla riconquista di condizioni minime di legalità, per porre fine ai continui atti di anti-democrazia.
Inoltre, non mancheranno all’appello i diritti civili e le libertà individuali, da sempre al centro delle battaglie portate avanti da Radicali Italiani, l'ambiente e la questione energetica, oltre a tutte quelle tematiche transnazionali che rappresentano un fronte permanente della politica radicale.
L’appuntamento di Padova, infatti, cade alla vigilia di un voto fondamentale – atteso da 15 anni – sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali, che insieme al dibattito su “Iraq Libero” indica la strada della politica estera verso il rilancio di un nuovo grande Satyagraha mondiale per la pace in Medio Oriente.
Il Congresso sarà aperto dalle relazioni della Segretaria Nazionale Rita Bernardini e della Tesoriera Elisabetta Zamparutti.
È prevista la partecipazione della Presidente Maria Antonietta Farina Coscioni; degli europarlamentari radicali Marco Pannella e Marco Cappato; del ministro per le Politiche Europee e del Commercio Internazionale Emma Bonino; dei deputati radicali della Rosa nel Pugno Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Donatella Poretti, Maurizio Turco e di tutti i dirigenti di Radicali Italiani appartenenti al comitato nazionale, alla direzione e alla giunta esecutiva.
Il VI Congresso di Radicali Italiani intende essere uno spazio libero ed inclusivo di discussione. Non solo, quindi, il diritto di voto è esteso a tutti gli iscritti - come da statuto - ma inoltre i lavori saranno aperti a chiunque voglia prendere parte a un così importante momento di confronto su temi e problemi fondamentali della politica italiana e internazionale, ma anche della vita di ogni cittadino e individuo.
Fonte: www.radicali.it, 24/10/2007