Il comune di Villa potrebbe presto diventare il primo comune valtellinese produttore di energia elettrica derivata da biogas.
È stato infatti da poco consegnato al CTI milanese (Comitato Termotecnico Italiano) uno studio sui consumi energetici di famiglie e aziende del comune di Villa finalizzato alla progettazione di una centralina di produzione dell’energia elettrica funzionante a biogas e alla realizzazione di una centrale di teleriscaldamento a biomassa funzionalmente simile all’impianto di teleriscaldamento tiranese. Il tutto fa parte di un progetto globale indirizzato al bando “Concerto 2” per i finanziamenti europei.
«I due progetti hanno già ottenuto il finanziamento, con fideiussione della Regione – ci anticipa il sindaco Giacomo Tognini – adesso, per l’impianto a biogas, stiamo cercando partners, anche all’estero, per coprire le spese residuali in quanto dal finanziamento sono esclusi l’acquisto dei terreni e le spese di gestione. L’impianto – spiega Tognini – si dovrebbe ammortizzare nell’arco di 4/5 anni e una volta ultimato il pagamento, circa il 27% del finanziamento sarà a fondo perduto».
I primi impianti a biogas videro la luce in India, poi in Cina, negli anni '60 e sfruttano la capacità dei batteri di produrre gas durante la loro attività di decomposizione del materiale organico. Una città svedese, Stoccolma, ha puntato ingenti investimenti sul biogas che è entrato capillarmente in numerosi processi energetici, primo fra tutti quello dei trasporti: oltre 3000 auto e numerosi camion circolano con il biogas con il risultato di risparmiare l’importazione di ingenti quantità di benzina e ridurre drasticamente l’emissione di gas responsabili dell’effetto serra.
Perfino un convoglio ferroviario percorre puntualmente una tratta di 80 Km, con una sessantina di passeggeri, alimentato dal biogas. Ma quanto materiale organico occorre? All’incirca dalla digestione batterica degli escrementi giornalieri di un bovino si ottiene circa un metro cubo di gas, equivalente, in termini di calorie, a quelle prodotte da 0,7 litri di benzina, 0,8 di carbone o due chili di legna.
L’impianto di Villa verrà alimentato dai liquami di 30 allevatori, da Teglio a Sondalo, che convoglieranno a Villa la “produzione” di oltre 3.000 capi di bestiame. Al termine della lavorazione il prodotto, completamente inodore, verrà riutilizzato come ottimo concime per le colture.
Il decreto è già stato firmato dalla Regione e a breve potranno partire i lavori di costruzione della centralina che sarà collocata in un’area situata fra la stazione ferroviaria e il fiume Adda.