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Fabio Barcellandi: Back to reality. Ricordino di Francoforte.
Francoforte, Fiera del libro
Francoforte, Fiera del libro 
01 Ottobre 2007
 

È vero, è tempo di saldi, per cui non dovrebbe stupirmi tutta questa gente all’interno di un negozio, ma è una folla! Persone ovunque, distribuite sui quattro piani del grande magazzino.

Fatico a farmi strada fra i vari reparti. Possibile che sia tutto conveniente? Non mi sembra vero.

Non ci sono nemmeno limitazioni sul numero dei pezzi acquistabili, ovunque io guardi, chiunque guardi, braccia piene; quattro o cinque articoli per persona, come minimo. Devono essere davvero saldi eccezionali, non me lo spiegherei sennò.

Un’altra cosa che mi colpisce è vedere la fila, sì, sì, la fila alle casse; di questi tempi, davvero incredibile.

Che fare? Rompo gli indugi: mi butto nella mischia, a costo di farmi male o di essere un po’ scortese, uno, ma che dico uno, tre, quattro, cinque libri, li compro anch’io.

Oh, Entschuldigung.

Ah, già, non ve l’avevo detto? Sono in Germania, a Francoforte, un nome una garanzia, che sia questa la ragione di tanto successo per la scrittura?

Il tedesco dovrei dire che non lo mastico, ma è proprio questo che faccio, lo mastico, tanto che non lo capisco più nemmeno io. Perciò niente libri autoctoni, mi spiace. In italiano ce ne sono parecchi e a quanto pare Ammaniti la fa da padrone, seguito a ruota dall’onnipresente Baricco, per fortuna non si sono dimenticati di Camilleri, anzi – ma a che pro acquistarli quassù? Mi dirigo quindi sulle lingue che “non mastico” e, uno per una, compro nell’ordine:

-·Harry Potter and the half blood prince di J.K. Rowlings

-·Le racisme expliqué à ma fille suivi de La montée des haines di Tahar Ben Jelloun

-·El noveno circulo di Fernando S. Llobera

e soddisfatto di non aver sfigurato come italiano, orgoglioso, faccio la mia buona e ordinata coda per pagare e… mi risveglio dal sogno: volo FR 5208, si torna a casa.

 

Lo so, avrei dovuto parlarvi di cosa leggono i tedeschi in questo momento, ma ha davvero senso a questo punto? I tedeschi leggono! È questa la notizia, non c’è altro da aggiungere.

In ogni modo, visto che il mio lavoro l’ho fatto, seppur preda delle visioni allucinatorie di cui sono stato testimone, eccovene il frutto.

 

Nella sezione saggi, i tre libri più letti all’interno di una graduatoria di venti titoli, fonte Spiegel sono:

1. Ich bin dann mal Weg – Meine Reise auf dem Jakobsweg (Sono stato via, una volta – Il mio viaggio sulla via per Compostela, ndr) di Hape Kerkeling

2. Lob der disziplin – Eine Streitschrift (Elogio della disciplina – Una controversa scrittura, ndr) di Bernhard Bueb

3. Reifeprüfung – die Frau von 50 Jahren (Una prova di maturità – La donna a cinquant’anni, ndr) di Petra Gerster.

Sorpresa nella sorpresa, i tedeschi leggono... i tedeschi.

Ma non solo, come in parte dimostra la classifica della sezione narrativa e i cui primi tre titoli (fonte Spiegel) sono:

1. Die Vermessung der Welt (La misurazione del mondo, ndr) di Daniel Kehlmann.

2. Kurze Geschichte des Traktors auf Ukrainisch (Una breve storia dei Trattori in Ucraina, ndr) di Marina Lewycka.

3. Next (devo davvero tradurlo?, ndr) di Michael Crichton.

 

Ringrazio “Hugendubel” Die Welt der Bücher (Il mondo dei libri, ndr), per l’opportunità, più unica che rara, offertami. Ringrazio i suoi dipendenti, per la genuina nonchalance con cui hanno saputo ignorare la presenza di un marziano che con penna, quaderno, ventiquattrore e trolley, si è aggirato liberamente per il negozio come se fosse la cosa più normale di questo (ma dovrei dire di quel) mondo. Ringrazio gli avventori, per la stessa identica ragione con in più la cortesia di non avermi preso a male parole per tutti i piedi che il mio trolley involontariamente ha travolto.

 

Fabio Barcellandi

 

 

NOTA BIOGRAFICA

Fabio Barcellandi dice di sé: nasco “poeta” il 22 marzo del 1968, all'alba di un'epoca mirabile, di grandi uomini e sogni immensi. Nasco e cresco a Brescia. Tra grigie nebbie e verdi terre.

Cresco ignaro del mondo, seguendo il mio proprio universo, in una dimensione di bellezza e purezza. Ma il mondo mi chiama a sé con veemenza sin da piccolo e mi mostra tutte le sue contraddizioni, piccolezze, brutture.

Ed è in questa dicotomia di mondi paralleli, di universi distanti eppure tangenti che “divento” poeta, che si sviluppa la mia arte piena di sofferenza, eppure ottimista. Catastrofica ma grondante di amore. Grande, ma gretta a volte.

La mia poesia è la vita, fatta di sogni e speranze, ma anche di dolore e paura.

È l'universo, ma anche la vita quotidiana. È la musica che accompagna la mia esistenza.

Dal 2003 impegno il mio tempo libero scrivendo poesie e racconti.

Mie poesie e miei racconti sono on-line sui siti poetare.it e impulsesart.com, sul forum della WMI, ma anche su altri portali nazionali e internazionali che mi ospitano.

Inoltre, un corpus di nove poesie è stato pubblicato nel 2006 nell'antologia Il Mercante d'Inchiostro edito da Farnedi, un racconto è stato pubblicato sul numero di febbraio 2007 del mensile Macworld e un secondo (sempre nel 2007) sul n. 7 della rivista WMI (Writers Magazine Italia).

Barcellandi ha da poco pubblicato con l’editore Cico Rivolta Edizioni la raccolta Parole Alate. Sull’omonima canzone di Meg.


Foto allegate

La prima raccolta di poesie di Fabio Barcellandi
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