Sono Roberta Bombardieri, un’infermiera di Tirano. Ho vissuto quattro anni in Perù in una missione dell’Operazione Mato Grosso. Quest’anno, tornando per un breve periodo, ho pensato, con alcuni amici, di proporre una lotteria a livello provinciale per aiutare i ragazzi di S. Luis dove ho vissuto gli ultimi 2 anni e dove presto ritornerò.
Il mio compito a S. Luis è di accogliere tutta la gente che viene in Parrocchia a chiedere aiuto e di “star dietro” a livello organizzativo alle tante attività che gli altri italiani lì con me (Padre Lele di Semogo, Antonio e Laura di Berbenno-Polaggia, Massimo di Delebio, Francesca di Chiavenna…) e i peruviani responsabili svolgono per aiutare la gente.
Sono centinaia tutti i giorni i poveri che bussano alla porta: “Ho fame”; “Fai studiare mio figlio”; “Sono malato”; “Mia mamma è morta”; “Mi cambi le mie patate con un po’ di viveri?”; “Mi è nato un bambino, hai dei vestiti?”; “Regalami un pane, non ho mangiato niente”… Aprire la porta di casa non è facile! Tutte le volte è “farsi mettere al muro”… La apri, regali qualcosa, ascolti qualcuno… e poi, piano piano, non riesci più a chiuderla… Come fare a dire di no a qualcuno che sta male, che ha fame, che sta morendo?
Sono partita dal Perù preoccupata per la “mia gente”. Quest’anno per le tante cose iniziate, per la tanta gente arrivata in casa a chiedere aiuto, già ad agosto ci siamo ritrovati senza soldi e viveri… Per far fronte a questa situazione abbiamo pensato di mettere dei freni = aiutare meno gente. La testa ci diceva: “Tagliamo, non riusciamo più, dobbiamo decidere le priorità!”
Così per l’anno prossimo avevamo dovuto decidere di non fare più le FORESTAZIONI e COSTURE che da anni proponiamo nei mesi di gennaio e febbraio.
In questo periodo i ragazzi oratoriani non vanno a scuola e tutti gli anni abbiamo sempre voluto dar loro un lavoro per aiutarli economicamente, per non farli scappare in città (Lima) in cerca di fortuna, per permettere loro di vivere un momento formativo-educativo insieme ai loro coetanei. Gli oratoriani sono 1.800: 1.000 maschi e 800 femmine. Ai maschi si propongono due o tre settimane (in base all’età) a piantare piantine (pini, larici, eucalipti) in alta montagna mentre alle ragazze proponiamo lavori di cucito, punto croce e maglieria che poi saranno venduti in Italia.
Il loro stipendio è di 12-13 Euro a settimana, metà in viveri (mezzo sacco di riso, mezzo di farina, mezzo di zucchero, un po’ di litri di olio…) e metà in soldi che loro utilizzano per comprarsi del materiale scolastico, vestiti … e magari per dare una mano ai genitori per rifare il tetto della casa. Io non mi sento tranquilla di non poterli aiutare anche questa volta, soprattutto sapendo che gennaio e febbraio sono i mesi più duri per la mia gente. Nei campi non si raccoglie niente, né patate, né mais, né orzo, né “oca” (un tipo di patata dolce), né piselli, così, se il raccolto dei mesi precedenti non era stato buono, è fame davvero!
La loro alimentazione è basata su questi prodotti, frutto del loro duro lavoro e “regalo” della natura; se piove troppo o se fa troppo “secco” i raccolti scarseggiano. Inoltre questo è il periodo delle piogge e i poveri si ammalano più facilmente a causa dell’umidità perché vivono in case costruite con i mattoni di fango e spesso con il tetto di paglia. Le influenze, bronchiti e polmoniti tipiche di questo periodo a volte sono ancora mortali.
Per questo abbiamo pensato di proporre la lotteria. Tante persone si sono entusiasmate all’idea e così eccoci qua… Come dicono i nostri vecchi, “al me turna sü al fia” pensando che anche questa volta, grazie al vostro aiuto, ce la faremo a dare lavoro ai “nostri” ragazzi. Non vi immaginate la loro gioia di poter ricevere uno stipendio (se pur poco) per poter aiutare le loro famiglie!
L’estrazione dei biglietti sarà effettuata DOMENICA 8 GENNAIO alle ore 20:30 presso l’ORATORIO DI TIRANO. Prima dell’estrazione ci sarà la proiezione di diapositive sulla mia esperienza a S. Luis. I numeri estratti saranno disponibili sul sito Internet e sui settimanali locali.
Ritornando a Tirano sono stata contenta di incontrare un nuovo gruppo di giovani che sta lavorando concretamente per i poveri delle nostre missioni (raccolta bisettimanale dei cartoni degli esercizi commerciali, raccogliendo viveri, facendo lavori di vario genere…) cercando, in questo modo, anche di dare un senso alla loro vita.
Colgo anche l’occasione per ringraziare la gente di Tirano per la partecipazione a tutte le iniziative proposte dal nostro gruppo: rifugio Schiazzera; caldarroste; raccolta viveri di sabato e domenica 19-20 novembre nel corso della quale abbiamo raccolto 50,5 quintali di viveri e quasi 1.700 Euro di offerte per la spedizione del container in Perù.
Roberta Bombardieri
(da Tirano & dintorni, dicembre 2005)