Lo scrittore cubano Carlos Victoria è morto venerdì 12 ottobre alle sei di mattina nell’Hospital Palmetto della città di Hialeah, in Florida, dopo aver ingerito una dose eccessiva di sedativi (Tylenol). Da tempo non stava bene di salute ed era stato operato di un tumore al colon. Abbiamo avuto la triste notizia dalla rivista Encuentro en la Red e dallo scrittore cubano Felix Luis Viera, molto vicini al narratore.
Carlos Victoria nasce a Camagüey nel 1950 ed è considerato da molti critici come uno dei migliori narratori cubani contemporanei. Victoria si aggiudica nel 1965 il premio per un racconto promosso dalla rivista El Caimán Barbudo. Questo successo da quindicenne rappresenta la sola soddisfazione letteraria ottenuta nella terra natale. Nel 1971, Victoria viene espulso per diversionismo ideológico dalla Università dell’Avana e nel 1978 è arrestato dalla Sicurezza di Stato che confisca tuti i suoi manoscritti. Victoria subisce una sorte simile a quella dell’amico Reinaldo Arenas ed è costretto ad abbandonare Cuba nel 1980, durante l’esodo in massa dal porto di Mariel. Al suo arrivo negli Stati Uniti, si unisce al consiglio editoriale della pubblicazione Mariel, suoi racconti compaiono su riviste e antologie nordamericane, europee e latinoamericane. Nel 1993 è premiato con la Beca Cintas e il Premio Letras de Oro de Novela. Publica le raccolte di racconti Las sombras en la playa (1992), El resbaloso y otros cuentos (1997), e i romanzi Puente en la oscuridad (1993), La travesía secreta (1994), La ruta del mago (1997) e El salón del ciego (2004). El resbaloso y La ruta del mago vengono pubblicati in francese e La traversée secrète (2001) è selezionata come il miglior romanzo straniero edito in Francia. In Italia non è stato ancora tradotto niente e pensiamo che qualche editore coraggioso dovrebbe prendersi la briga di far conoscere un’opera interessante e ricca di stimoli per conoscere la vera Cuba.
Nel 2004, la casa editrice spagnola Aduana Vieja pubblica un’antologia di racconti intitolata Cuentos (1992-2004), introdotta dallo scrittore Luis Manuel García, una sorta di omaggio da parte della città di Cadice all’opera di Victoria durante la sua vita. Nel numero 44, la rivista Encuentro de la Cultura Cubana dedica a Victoria la sezione En Persona, dopo aver raccolto un’intervista al narratore, realizzata da Germán Guerra. Carlos Victoria viveva a Miami, dove lavorava come redattore de El Nuevo Herald. Secondo le sue ultime volontà, il corpo è stato cremato e non si sono svolte cerimonie funebri.
Felix Luis Viera mi ha comunicato la notizia con tristezza:
Amigo Gordiano, te adjunto dos notas. Una muy triste: ha fallecido el escritor Carlos Victoria, uno de los buenos, uno de los nuestros. Nos vimos en Miami el 1 de enero de este año 2007 y, a mediados del presente año, habíamos acordado encontrarnos de nuevo en Miami el próximo diciembre. Esta noticia me desgarra, me duele mucho. Vamos muriendo poco a poco lejos de la tierra que nos vio nacer. Un abrazo: FLV
Non credo che sia necessaria la traduzione, perchè il dolore di un esiliato è fin troppo evidente. Sono convinto che non esiste modo migliore per ricordare uno scrittore che leggere un suo racconto e per questo ho trovato in rete un link interressante per chi se la cava con lo spagnolo:
www.elateje.com/0202/narrativa020207.htm
Un suo racconto, "Lo scivoloso", è uscito in Italia nell'antologia Con L'Avana nel cuore, curata da Lucía López Coll per Marco Tropea Editore nel 2005 (recensione in questo Oblò, 04/01/2006).
Buona lettura!
Gordiano Lupi