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Non è più l’ora? 
Monsignor Bagnasco e l’ora di religione: il commento avventista, quello della “31 Ottobre” e il documento denuncia del recente Sinodo valdese
08 Ottobre 2007
 

L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco ha recentemente dichiarato che l’ora di religione non deve essere «un generico insegnamento di storia delle religioni, un panorama comparativo di diversi culti», ma «una vera ora di religione cattolica».

Ha ragione? Ci sono delle normative che lo prevedono? Quali problemi comporta l’insegnamento di una sola religione? Che tipo di insegnamento sarebbe bene dare? Come si pone la chiesa avventista di fronte a questa materia?

 

>> Se sei interessato all'intervista a Dora Bognandi, responsabile Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa dell’Unione Italiana della Chiese Cristiane Avventiste, rilasciata a Radio voce della speranza, puoi ascoltarla QUI (file mp3, 8844225 Kb).

 

 

Ribadita l’opposizione all’insegnamento della religione cattolica

 

Roma (NEV), 3 ottobre 2007 - Il 29 e 30 settembre, a Torino, si sono svolti rispettivamente il Convegno e l’Assemblea annuale dell’Associazione 31 Ottobre, per una scuola laica e pluralista. Il tema del Convegno, “Libertà religiosa e laicità della scuola”, ha offerto un’ampia gamma di spunti per le relazioni di Domenico Maselli, Jean Jacques Peyronel, Marco Chiauzza e Giuseppe Platone, che ne hanno scandagliato risvolti e implicazioni.

«Il dibattito, nel quale, tra gli altri, sono intervenuti con proposte concrete Franco Becchino e Marco Rostan, ha sottolineato l’interesse per il duplice fronte di una legge sulla libertà religiosa che stenta a prendere forma e di una scuola tuttora terreno di caccia delle forze clericali», ha affermato Nicola Pantaleo, presidente della 31 Ottobre.

L’Assemblea ha approvato le relazioni del Comitato direttivo, ha confermato Nicola Pantaleo alla presidenza e l’intero direttivo uscente, e ha votato un ordine del giorno in cui si ribadisce l’opposizione all’insegnamento della religione cattolica (IRC), che si vorrebbe sostituita da una disciplina storico-critica di religioni nella storia. Appoggiata altresì la proposta di istituire una giornata nazionale sulla libertà di coscienza e di religione, da far coincidere con il 17 febbraio, auspicando una maggiore sensibilità delle chiese sui temi della laicità e del pluralismo.

 

Fondata a Roma nel 1999 nell'ambito della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), l'Associazione 31 Ottobre prende il nome dalla festa che si celebra ogni anno per ricordare l'inizio della Riforma protestante. Non si tratta di un'associazione confessionale (solo per evangelici), né di categoria (solo per insegnanti), ma di un'associazione aperta a tutti coloro che, operatori scolastici a titolo diverso, studenti, semplici cittadini, ne condividano gli obiettivi: difendere e promuovere nella scuola e nella società italiana una cultura laica e pluralista; promuovere ad ogni livello l'incontro fra pluralità di culture e religioni.

www.associazione31ottobre.it

 

 

La denuncia del Sinodo Valdese

 

Il Sinodo Valdese denuncia la discriminazione di cui sono oggetto gli studenti delle scuole superiori che non si avvalgono dell'Insegnamento della Religione Cattolica, a seguito dell'ordinanza (15/03/2007) del Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni. Per effetto di tale provvedimento, in sede di scrutini finali nella scuola media superiore, è stata introdotta la valutazione dell'insegnamento confessionale, con l'attribuzione di un credito scolastico rifluente sul voto di diploma. Si tratta di un sistema premiale volto a fronteggiare il drastico calo (circa il 40%) registrato in particolare nel centro-nord, nella scelta di avvalersi dell'Insegnamento della Religione Cattolica. Con altrettanta evidenza si tratta però anche di una misura discriminatoria nei confronti degli studenti che scelgono di non avvalersi dell'Insegnamento della Religione Cattolica, che è materia facoltativa, e che si ritroveranno un voto di diploma inferiore, pur a parità di rendimento scolastico.

Insegnamento del fatto religioso. Il Sinodo ribadisce, una volta ancora, l'urgenza di istituire nella scuola di Stato, e sotto la piena responsabilità di questo, un insegnamento non confessionale del fatto religioso rivolto a tutti gli studenti.

 

(da newsletter Ecumenici, Anno VIII n. 5 del 07/10/2007)


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