Mi unisco all'appello delle associazioni dei pazienti sterili che, in una lettera al ministro della salute Livia Turco, hanno avanzato le loro richieste per la revisione delle linee guida sulla legge 40. Queste persone chiedono di trattare la sterilità come una malattia, garantire l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita a tutti coloro che non possono procreare nella tutela della salute e prevedere la possibilità di destinare alla ricerca gli embrioni anomali.
Per il ministro Turco la prima occasione valida per recepirle sarà il 17 ottobre quando, con una audizione in Commissione Affari Sociali, riferirà sulla revisione delle linee guida e sulla relazione annuale della legge 40, un vero e proprio certificato che attesta quanto pessima è stata questa norma. Oltre alla necessità di modifIcarla, dai dati della relazione emerge che ormai è impellente rivederne le linee guida, non solo perché previsto nella norma stessa ma anche alla luce del parere del Consiglio Superiore della Sanità e della recente sentenza del Tribunale di Cagliari che ne ha dichiarato l'illegittimità in riferimento alla diagnosi preimpianto.
Il 17 ottobre poco prima dell'audizione in XII Commissione, insieme alle associazioni dei pazienti sterili, all'Associazione Coscioni, ai medici e alle parti politiche che intendono parteciparvi, con una conferenza stampa, ricorderemo al ministro Turco la necessità di un intervento politico e non solo tecnico.
Donatella Poretti