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“Mòla miga al maz…” 
Josy Battaglia incontra Andrea Compagnoni
01 Ottobre 2007
 

Questo mese ho pensato di approfittare dello spazio a disposizione, per parlarvi di un personaggio valposchiavino e cittadino del mondo al tempo stesso, conosciuto credo anche in Valtellina. Si tratta di Andrea Compagnoni Senior, per gli amici Kim, un’icona dell’aiuto umanitario formato locale.

 

Andrea è un boy scout un po’ cresciuto che tutt’oggi cerca di fare dei valori della disciplina diffusa da Baden Powel, uno stile di vita. In Valposchiavo è conosciuto grazie alle sue parecchie attività. Ama l’agricoltura, il bestiame, ha svolto la professione di tappezziere per parecchi anni e soprattutto nutre una spiccata motivazione per l’aiuto umanitario.

Ha viaggiato per il mondo e ha portato il suo sostegno in più paesi fra i quali Africa, Ex-Jugoslavia e Romania. Io ho avuto il piacere di poterlo seguire durante il suo ultimo viaggio verso l’Est. È così che per la trentaduesima volta Andrea, accompagnato da un fedele collaboratore, si è recato in Ex-Jugoslavia con un piccolo carico di materiale vario destinato alla comunità di Vocin, nel nord della Croazia, zona gravemente colpita dalle disgrazie belliche degli anni novanta, che pian piano si sta risollevando. Avreste dovuto vederci, tre uomini e un furgoncino bianco, in lotta coi mulini a vento e coi doganieri croati.

Questo è ciò che fa Andrea Compagnoni.

Raccoglie il materiale che non usiamo più, quello di troppo, il “surplus” dei paesi più agiati, se così si vuol dire, e lo esporta in zone d’Europa e del mondo dove invece assume un valore tutt’altro che irrilevante. Durante l’ultimo viaggio non ho però unicamente partecipato a un’azione umanitaria, si è trattato di qualcosa di più. Grazie ad Andrea ho conosciuto nazioni per me nuove, ho cavalcato i Balcani fra paesaggi di una bellezza sorprendente e soprattutto sono venuto a contatto con persone stupende. La comunità di Vocin ci ha abbracciato calorosamente e sul viaggio del ritorno sono stato accolto in casa di una famiglia bosniaca, che non dimenticherò facilmente per la maniera sublime in cui sono stato trattato. Famiglia fra l’altro conosciuta anche in Valtellina. Una componente di questo nucleo familiare, Mara, è infatti gerente assieme al marito della “Sosta appetitosa”, ristorante che incontrate sulla statale fra Tirano e Bianzone. Questo non è però l’unico contatto di Andrea in Valtellina. Per capire meglio che tipo di rapporto abbia il nostro conterraneo con il nord Italia, ho pensato di rivolgergli alcune domande...

In questo spazio ci occupiamo del rapporto fra valtellinesi e valposchiavini. Tu, che rapporto hai con la Valtellina?

Ho sempre apprezzato la schietta generosità degli amici valtellinesi. Ogni qualvolta faccio visita ai miei conoscenti di oltre confine, gente che vive perlopiù di agricoltura, non faccio mai ritorno in Valposchiavo a mani vuote!

In relazione al tuo impegno umanitario, che tipo di sostegno hai trovato nella vicina vallata d’oltre confine?

Ho conosciuto un mio collega tappezziere, Guido Pensini. Fra noi è nata una stretta amicizia, come pure una preziosa collaborazione. Pensiamo entrambi che sia un peccato non essersi conosciuti prima.

Quali sono i tuoi progetti futuri, soprattutto in ambito umanitario?

Da anni collaboro con amici della Caritas di Sondrio. Diversi interventi nella Ex-Jugoslavia li abbiamo organizzati assieme. L’organizzatore degli interventi, Giorgio Nana, è divenuto un mio caro amico. Attualmente stiamo progettando interventi nei paesi orientali.

C’è qualche personaggio valtellinese che vorresti ringraziare particolarmente?

Da anni si è instaurato un buon rapporto con degli amici della vicina Valmalenco. In fondo attraverso le Alpi siamo confinanti… La famiglia Gianoli, in altura, si è rivelata una preziosa fonte d’aiuto quando le mie capre, più di una volta, hanno varcato il confine, lasciando l’Alpe sul fronte rossocrociato per pascolare in Italia. In tal caso, prontamente, queste care persone mi chiamano per avvisarmi e quando vado a riprenderle, non perdiamo l’occasione per festeggiare un po’ assieme. Peccato che non vi sia più il tempo per curare e godere di tali amicizie.

Vorresti dare qualche informazione utile ai valtellinesi che vorrebbero sostenerti?

Chi volesse contribuire alla raccolta fondi, o volesse saperne di più sul tipo di aiuto umanitario che portiamo nei paesi dell’est, è pregato di contattarmi allo 0041 81 8441580.

 

Josy Battaglia

collaboratore de Il Grigione Italiano e di Tirano & dintorni

(da Tirano & dintorni, settembre 2007)


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