Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Iran, la scelta delle armi?
25 Settembre 2007
 

Il libro si chiama Iran, la choix des armes (facile, la traduzione: “Iran, la scelta delle armi”), e il suo autore, François Heisbourg, è persona di indubbia competenza: presidente dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra, e consigliere della Fondazione strategica di Parigi. Heisbourg, con la tranquillità di un dottor Stranamore, dice cose da far tremare le vene ai polsi. «Ci sono momenti nei quali la rinuncia all’uso della forza rischia di avere conseguenze peggiori dell’intervento armato». L’intervento armato è quello contro l’Iran: «Bisogna fare tutto il possibile per evitare lo scontro», dice chissà fino a che punto convinto Heisbourg, che poi aggiunge: «Un raid aereo sulla repubblica islamica sarebbe meno nefasto dell’eventualità che l’Iran entri in possesso della bomba atomica». Tombola. Appena qualche giorno fa il ministro degli Esteri francesi Bernard Kouchner ha detto che «Il mondo si deve preparare alla guerra con l’Iran».

 

Heisbourg stima che l’Iran potrà disporre della “bomba” entro il 2010; in questi tre anni, gli scenari possibili prospettati sono tre: a) L’Iran collabora con la comunità internazionale per la soluzione del problema; b) si realizza quello che viene definito un “compromesso-catastrofe”; c) l’attacco vero e proprio, da parte degli Stati Uniti, o di Israele; o di entrambi.

È credibile che l’Iran si accontenti di poter “dimostrare” di essere in grado di costruire la “bomba” senza però realizzarla? È una possibilità, ma questo significherebbe che si è realizzato un accordo di fatto tra Stati Uniti e Iran; e il “prezzo” non potrebbe essere che il riconoscimento di una posizione egemone di Teheran su tutta l’area. È credibile? Americani a parte, chi è in grado, a Teheran, di garantire che il “patto” sia rispettato? Il regime non è un blocco monolitico, troppe le “anime” che lo compongono, e in competizione tra loro.

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad il 3 settembre scorso ha detto di disporre, già ora, di tremila centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. Scatta qui il secondo scenario: lasciare che l’Iran realizzi la “bomba” avrebbe conseguenze imprevedibili. È infatti possibile che l’Arabia Saudita abbia già ottenuto, dal Pakistan, la tecnologia nucleare, “ripagando” in petrolio. Altri due paesi chiave dell’area, l’Egitto da una parte, la Turchia dall’altra, potrebbero essere tentati di lanciarsi nell’avventura dell’arricchimento nucleare. Possiamo dunque immaginare lo scenario da brivido che si delineerebbe intorno al 2020: Israele da una parte, Iran, Egitto, Arabia Saudita, Turchia dall’altra; e non lontano, il Pakistan; tutti con ordigni nucleari.

 

Il terzo scenario, ora: gli Stati Uniti non attendono di eleggere il prossimo presidente, quel giorno potrebbe essere troppo tardi; Bush assume questa tremenda responsabilità, e ordina il bombardamento del sito nucleare di Natanz, dove, secondo l’intelligence, si trovano le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, e il resto della tecnologia iraniana. Per quanto il blitz possa essere rapido, non impedirebbe una reazione. La risposta, facilmente prevedibile, sarebbe il bombardamento delle installazioni petrolifere in Arabia Saudita e Israele; verrebbe inoltre bloccato lo stretto di Hormuz. Heisbourg la fa facile: «Il prezzo del greggio si infiammerebbe, arrivando a toccare i duecento dollari al barile; ma entro un paio di settimane i mercati si calmerebbero e la marina americana riprenderebbe il controllo del Golfo», e comunque non lascia spazio a speranze: «Nei prossimi mesi l’irreparabile accadrà. Il 2008 sarà l’anno del bivio: o andare alla guerra o accettare la deriva nucleare in Medio Oriente».

Heisbourg aggiunge che l’Europa non deve considerare l’ipotesi dell’attacco all’Iran come la rischiosa avventura irachena: «Qui non siamo di fronte a una minaccia gonfiata. La politica dell’Europa deve ispirarsi ai suoi valori e ai suoi interessi vitali. La non proliferazione delle armi nucleari è al cuore di entrambi».

 

Si può stare alla finestra è attendere che Stati Uniti e Israele facciano quello che molti ritengono inevitabile e comunque un prezzo da pagare; oppure cercare di offrire alternative che non comportino il pagamento di quei prezzi. Per quanto riguarda l’Irak siamo stati sconfitti. Non è comunque un buon motivo per non provarci.

 

Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 24 settembre 2007)


Articoli correlati

  Almor e Mellana. La settimana teoillogica
  Marco Lombardi. Occhi voraci di libertà
  Pena di morte. L'Italia aiuta l'Iran a condannare i propri cittadini al patibolo. Interrogazione
  Karim Metref. Marocco... E pur si muove
  Shirin Ebadi. Chiedendo solidarietà con le madri in lutto in Iran
  Maurizio Morabito. Con Israele, con l’Iran
  Iran, tra violenza e resistenza
  Elham Gheytanchi. Iran. Sicurezza nazionale
  “Piccole” notizie di cui non si parla (o si parla poco)
  Tunisi. Bonino, Pannella e Perduca incontrano Ministro Kefi
  Patrizia Fiocchetti: Iran. Allo scoperto lo scontro di potere clericale. Oblò Mondo 7
  Iran. Giovanissimo gay condannato a morte
  Yoani Sánchez. Il nostro uomo a Tripoli
  Dibattito sull’Iran libero, laico e democratico - violazione dei diritti umani
  Vetrina/ Barbarah Guglielmana. La Libia e L’Egitto hanno la febbre
  “Pena di morte: no all'estradizione di Seyed Mehdi Kazemi in Iran”
  Appello per salvare la vita della nota avvocato delle donne condannate a morte, Shadi Sadr
  Oltre i muri: da Cuba al Medio Oriente. La sfida per la democrazia
  Matteo Tuveri. Iran: diritti umani e voglia di cambiamento
  Iran: droga e pena di morte. Grazie alla collaborazione dell'Italia?
  Libia: fermate la repressione
  Pace e libertà per il popolo iraniano
  Luigi Fioravanti. Degl'italici atavici costumi
  Iran. Un appello per in favore degli studenti arrestati
  Dall'Egitto allo Yemen passando per l'Italia. L'8 marzo visto da Emma Bonino
  Valter Vecellio. Iran. Venti di guerra
  Roberto Pereira. Lettera alla stampa di un ragazzo cubano
  Manifestazione di solidarietà ai profughi del Corno D’Africa intrappolati in Libia
  L'aggressività americana alla prova di Libia e Siria
  Nazila Fathi. Le madri della pace
  Sabina Amidi. Le 'sposavo' prima dell'esecuzione
  Camelia Entekhabifard. Nel vento
  Gianni Somigli. Iran, la rivoluzione a fumetti
  Enrico Peyretti. Dove sono i pacifisti?
  Furio Colombo. Libia. Il Trattato c'è ancora
  Deborah Solomon. Scrittrici iraniane. Intervista a Dalia Sofer
  Maria G. Di Rienzo. Voci nel vento
  Mai complici del raìs! Mai complici dei regimi!
  Maria G. Di Rienzo. Biciclette per signore
  Donna vita libertà. Diritti umani per tutti e ovunque
  Seconda Marcia internazionale per la Libertà, in Birmania, Iran, Tibet
  2 dicembre 2007: conferito il Premio di “Human Rights First” alla difensora iraniana dei diritti umani Fariba Davoodi Mohajer
  Marco Cappato. Iran: stati membri UE devono proteggere gay da persecuzioni e pena di morte attribuendo status di rifugiato
  Pasquale Annicchino / Nadia Marzouki. “Ora abbiamo deciso di prendere in mano il nostro futuro”
  Mellana. La settimana dal coiffeur
  Milano. Con Emma Bonino da Domenica
  Valter Vecellio. Israele, Iran, la possibile Terza Guerra Mondiale
  Borzou Daragahi. Ridisegnare la vita. Due donne in Iran
  Emma Bonino: “All'Onu c'è un'atmosfera nuova. Dobbiamo esplorare i segnali dall'Iran”
  Omar Santana. Chi difende Gheddafi?
  Iran. La dittatura teocratica iraniana minaccia di impiccare altri due ragazzi solo perché gay
  “Dov'è il mio voto?” “Dov'è il mio diritto?” Jane Gabriel intervista Parvin Ardalan
  Emma Bonino, Saad Ibrahim. Il nuovo Egitto non deve nascere sulla vendetta
  Michele Minorita. La sfida iraniana, l’impotenza occidentale
  Senza passaporto Narges Mohammadi, premio Alex Langer 2009
  L’attacco ad Israele di Hamas imita l’attacco di Putin all’Ucraina
  Omar Santana. Tsunami Nord Africa
  Azar Majedi. Contro tutti i terrorismi
  Vetrina/ Alberto Figliolia. Per le donne iraniane
  Valter Vecellio. Diario del digiuno. 5
  Libia. Manifestazione Radicale davanti a Montecitorio
  Enrico Peyretti. Guerra alla Libia
  Matteo Mecacci. Frattini convochi ambasciatore Iran per stop a violenze
  Francesca Ribeiro. Vita sacra
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy