Con la legge 96 del 2006 è stata disciplinata l'attività di agriturismo con procedure semplici tali da consentire l'immediato avvio dell'attività a cui far seguire i controlli, e in caso la sospensione. Il decreto ministeriale 26 marzo 1991 del ministero della Salute che detta i requisiti igienico-sanitari di cui le strutture destinate ad attività agrituristiche devono essere dotate, tra l'altro prevede per garantire la potabilità dell'acqua tempi di almeno un anno dei campioni da far esaminare.
Risulta evidente che questo decreto di fatto inficia gli obiettivi della legge 96/2006, come rilevato anche dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato nella segnalazione As408 del 19 luglio 2007.
L'Autorità scrive che «tali disposizioni, in ragione dei tempi particolarmente lunghi previsti per l'espletamento dei campionamenti svolti dalla ASL territorialmente competente per il rilascio del “giudizio di qualità” necessario all'utilizzo dell'acqua da parte delle imprese a scopo potabile, possono costituire un ostacolo eccessivo e sproporzionato rispetto all'esercizio dell'attività di impresa e in palese contrasto con l'obiettivo di semplificazione e snellimento burocratico che ha ispirato il legislatore negli ultimi interventi normativi tesi ad agevolare l'avvio di attivita' produttive e commerciali e a promuovere la concorrenza».
L'Antitrust suggerisce la possibilità del «rilascio di un giudizio di qualità “provvisorio” da parte della Asl territorialmente competente a seguito dell'esito positivo di un primo controllo sulla qualità delle acque, in modo da consentire l'inizio dello svolgimento dell'attività di impresa, prevedendo verifiche periodiche successive che consentano di monitorare lo stato di potabilità delle acque».
Insieme ai deputati Beltrandi, Buglio, D'Elia, Mellano e Turco della Rosa nel Pugno, ho presentato un'interrogazione ai ministri per lo Sviluppo Economico, della Salute, delle Politiche agricole, alimentari e forestali per chiedere se siano già stati presi provvedimenti nel senso indicato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, e comunque utili a rendere effettive le previsioni della legge 96/2006.
Donatella Poretti