Il ministro della Salute Livia Turco oggi ne ha “sparata” una delle sue: «L'intervento dei Nas potrebbe servire non solo a individuare la presenza di droga nelle scuole, ma anche a sostenere presidi e insegnanti nell'attività preventiva ed educativa».
Altro che Stato di Polizia, il ministro cattocomunista (sua l'autodefinizione) oggi ha deciso di stupirci rivelando quali potrebbero essere i suoi sistemi educativi! Chissà, quando penserà di fare informazione sessuale a scuola potrebbe chiamare un prete o una suora! Forse sono solo parole in libertà, tipiche del periodo. Ma forse nascondono lo sbocco di una certa sinistra che vuol mettere in carcere i lavavetri, punire i clienti delle prostitute, insomma usare la mascella dura e il pugno di ferro davanti ad ogni fenomeno sociale e di emarginazione.
Leggi speciali, ordinanze, soluzioni facili ed emergenziali come toccasana per ogni problema, insomma proibire e criminalizzare invece che governare. I risultati evidentemente non interessano, la misura demagogica e populista ha altre priorità. I risultati di queste politiche sono sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vederli. Il consumo di cannabis continua a crescere in particolare tra i giovani e i Paesi che sperimentano politiche ancora più repressive come gli Usa, dove i cani poliziotto a scuola sono una routine, non ci sembra abbiano avuto successo!
Alla ripresa dei lavori parlamentari le Commissioni Affari Sociali e Giustizia hanno deciso di calendarizzare la riforma della legge sulla droga, lavoreremo perché l'ipocrisia delle misure proibizioniste crolli davanti all'evidenza dei suoi fallimenti.
Donatella Poretti