Il sognante passato pisano piove come incudine, s'aggiunge qualche fantasma irriverente, e ancora fogli carte disegni e ogni altra barchetta di carta per navigare fra i monti. L'ho cercata di nuovo: L’avventura frivola, passeggera, volatile, è un odore, un foulard di seta turchese, uno spruzzo salato che raggiunge la sua base: l’incudine pesante, presente, rotola nella caverna umida del singhiozzo troppo forte. Quanto s’esala è fantasma. Assente, immaginario, è l’uomo senza volto è tutto ciò che voglio che sia. E poi ogni altra barchetta di carta per navigare tra le colline... posso variare queste righe utilizzando le stesse parole in ordine diverso, per altra musica, altro silenzio chiusa la tastiera della giornata:
“Mi serve solo una barchetta per pescare nel mare delle mie avventure pisane tutti i relitti dei fantasmi ormai inutili che sono rimasti imprigionati in me come il ferro resta intrappolato tra l'incudine e il martello. Dopo salirò sulla collina più alta e disperderò nel vento tutto quello che più non mi va conservando ancora per un po' il resto... anche se verrà cancellato dalle prime piogge invernali che arriveranno...”
Scrivere attorno a certe parole è come inventare un racconto dove metto tutti personaggi al loro posto esattamente come fanno le spille con il portaspille che poi è la mia razionalità.
Carlotta Zanobini
(La "breve sonata" è stata selezionata per l'annuario TELLUS 29: "Febbre d'amore con Cardiodramma. Da Novalis al web", uscita maggio 2008)