Ustica, altresì nota come la “Perla Nera del Mediterraneo”, è un’isola di origine vulcanica situata nel mar Tirreno, al largo della costa nord occidentale della Sicilia. Dista circa 36 miglia da Palermo, provincia della quale fa parte a livello amministrativo. Non è molto grande, anzi con una superficie di soli 8,09 km² è facilmente percorribile anche senza macchina. È l’ideale passeggiata per chi ama camminare, altrimenti basta affittare una bicicletta, oppure affidarsi ai bus che ogni venti minuti partono dal paese e con un euro si gira tutta, ammirando anche uno stupendo panorama. Le sue scogliere sono impervie, con rocce appuntite, sulle quali è sconsigliabile avventurarsi. Si trovano ogni tanto delle cale con fondo ghiaioso, dove è possibile scendere per potersi godere il mare. Per gli amanti delle escursioni si trovano dei sentieri che costeggiano il mare e con un po’ di fortuna si riescono a trovare alcune grotte “segrete” che conducono direttamente in acqua. In prossimità del mare vi sono enormi cespugli di capperi e grandi estensioni di fichi d’india.
Certo quando uno nomina Ustica, la prima cosa alla quale pensa è la tragedia avvenuta nel giugno del 1980, quando un DC-9I – TIGI appartenente alla compagnia Itavia fu colpito in volo e abbattuto. Una strage avvenuta a due ore di distanza dall’isola, in mare aperto. Viene associata sempre Ustica a questo terribile incidente in quanto i primi soccorsi partirono da lì. Questa catastrofe è stata oggetto di una lunga analisi giudiziaria, che ha portato a dei risultati ancora controversi.
Solo gli appassionati di immersioni e pochi altri sanno che i fondali di Ustica sono veramente spettacolari e che ormai quest’isola è considerata una delle mete più ambite per i subacquei. Nel 1987 è stata istituita la prima Riserva Marina in Italia, con l’intento di salvaguardare il circostante mare dell'isola ricco di flora (fra cui spicca la Posidonia oceanica definita “polmone del Mediterraneo” per la sua rilevante proprietà di trasformare l'ossigeno in acqua) e fauna marina. Nel mare di Ustica si possono incontrare numerose specie di animali ormai rare. Tra i pesci possiamo trovare banchi di occhiate, di barracuda, di saraghi e cernie.
Appunti di una settimana sull'isola
dal 9 al 16 agosto 2007
Il modo più rapido per raggiungere Ustica è l’aereo con destinazione Palermo. Al porto poi c’è l’aliscafo che fa la spola tra l’isola “grande” e questo piccolo gioiello del Mediterraneo.
Il nostro viaggio inizia con alcuni imprevisti. Siamo stati avvertiti due giorni prima della partenza dal nostro tour operator di fiducia che probabilmente, a causa di un esubero di persone, non partivamo più con il volo previsto da Milano Malpensa ma che dovevamo recarci a Linate. Da qui c’è stato il primo disguido relativo al parcheggio. Avevamo prenotato un posto macchina in uno di quei grandi parcheggi che offrono anche il servizio navetta nei pressi della Malpensa e una volta disdetta la prenotazione abbiamo dovuto cercare un’altra sistemazione nei pressi di Linate. Una volta all’aereoporto, l’assistente che doveva fornire i biglietti aerei a noi e ad altre 20 persone circa non si è fatta viva. Ad un certo punto ci siamo recati tutti al bancone per il check-in con il foglio stampato da internet e siamo passati. Saliamo al momento dell’imbarco sul bus che ci deve portare all’aereo che invece di lasciarci in prossimità del velivolo ci riporta dopo un breve giro al punto di partenza. Veniamo scaricati di nuovo in aeroporto con un buono per acquistare un panino ed una bibita. Rimaniamo fermi due ore perché l’aereo doveva subire un controllo su segnalazione del comandante che, voci di corridoio, dicevano si rifiutasse di partire perché non riteneva l’aereo sicuro. Una volta partiti e sbarcati a Palermo ci accostiamo subito alla persona che sventola il cartello “Ustica”. Ci presentiamo ma io e Gabriele, come altre tre persone, non risultiamo nella lista. Dopo una telefonata dell’autista a non so chi siamo potuti salire sul pullman che ci ha condotto al porto. Prima di scendere l’autista ha dato a mio marito il biglietto cumulativo dell’aliscafo. Noi e altre 36 persone siamo rimasti sul molo circa un’ora e mezza in attesa dell’imbarcazione che una volta arrivata ha ormeggiato da tutt’altra parte. Tutti di corsa con armi e bagagli abbiamo inseguito l’aliscafo. Una volta fermo ci siamo informati su come salire ecc. ma abbiamo dovuto pazientare ancora quasi un’ora perché l’imbarcazione doveva fare rifornimento. Quando ci siamo imbarcati (tralasciamo un pezzetto), verso le 20 e 15, il mare era grosso e molte persone sono state male. Ad un certo punto l’aliscafo si è fermato in mezzo al mare. Prima che il panico assalisse tutti i passeggeri un marinaio si è preoccupato di rassicurarci tutti: secondo lui il “Tiziano” era inaffondabile! Meno male… dopo poco riparte. Peccato che l’indomani abbiamo saputo che abbiamo rischiato con il mare in burrasca, in quanto l’aliscafo che fino a pochi giorni prima faceva questa tratta, è naufragato. Si tratta del “Giorgine”, in mare anche lui quella stessa sera. I turisti che da Trapani andavano a Favignana sono stati più sfortunati, in quanto l’imbarcazione è finita contro una scogliera frangiflutti mentre entrava in porto. Nell'incidente sono rimaste ferite 10 persone, delle quali la più grave è una donna di 54 anni, che in seguito ha perso la vita.
Da questa prima parte del racconto sembra che la vacanza sia già compromessa e invece una volta raggiunto il villaggio “Punta Spalmatore” la ruota della fortuna ha iniziato a girare. Una struttura veramente confortevole, nonostante alcuni pareri negativi letti in un forum in internet ci avessero prima della partenza scoraggiato. Le cene a base di pesce e piatti della cucina tipica siciliana, la piscina con l’acqua di mare, i ragazzi dell’animazione che ci hanno tenuti impegnati con molte attività hanno reso la vacanza molto piacevole. I primi due giorni il mare era mosso e le meduse si sono ammassate vicino alla riva. Quando però il tempo si è rimesso si è potuto ammirare un mare letteralmente cristallino. Ogni mattina andavamo a fare delle splendide passeggiate per i sentieri della zona, fino al faro. Abbiamo visitato alcune grotte, raccolto i capperi da portare a casa e mettere sotto sale, scattato delle belle fotografie. Da visitare meritano “Lo scoglio del Medico”, “Il Castello saraceno”, l'Acquario e “La Torre dello Spalmatore”. Interessanti da vedere sono anche i ruderi del villaggio preistorico in località Tramontana, e la necropoli a cala del Camposanto. Ustica, il centro dell’isola, è un paesino veramente caratteristico. Osservando dal porto si vedono tante casette arroccate, tipiche dei paesaggi mediterranei. Vi è una via principale che è larga dove c’è la sfilata dei negozietti di souvenir e i bar principali.
Per gli appassionati di subacquea vi sono numerose opportunità. Ci sono i deving dove è possibile informarsi su tutte le attività che vengono svolte sull’isola tra cui le escursioni subacquee. Si può usufruire di un itinerario archeologico subacqueo che prevede la visita ai fondali di punta Spalmatore, anche in apnea. Si scende da 12 fino a 18 metri di profondità potendo ammirare antichi relitti che nascondono ancora tesori sommersi, oppure si può visitare la grotta Segreta. E' possibile immergersi nelle acquee della zona a riserva integrale, ma solo con le guide della riserva.
Per i turisti che vogliono godersi il mare senza ricorrere alle immersioni è possibile effettuare il giro dell’isola con delle imbarcazioni. C’è quella con il fondo di vetro che consente di ammirare le bellezze che si trovano sotto il mare. Poi c’è quella che porta a vedere le grotte. Partendo dal porto di cala S. Maria in direzione sud si incontrano le prime grotte, quella Azzurra, Accademia, delle Barche e del Tuono. Si arriva a punta Cavazzi uno dei posti panoramici dell'isola, proseguendo si arriva nei pressi di punta dello Spalmatore dove ha inizio l'area A (quella a riserva integrale delle acque intorno alla costa) e la Torre dello Spalmatore. Proseguendo e arrivando ai pressi di punta Megna si intravede lo Scoglio del Medico, la cui leggenda vuole che un re saraceno vi lasciò morire di fame il suo medico perché non era stato capace di guarire la figlia.
Paola Mara De Maestri