I libri di testo costano sempre di più? Una soluzione c'è, e non è certo quella di criminalizzare gli editori, che fanno il loro mestiere cercando di trarre il massimo profitto dalla loro attività: siano le scuole ad acquistare i libri di testo e a distribuirli agli studenti, i quali a fine anno li restituiranno per gli studenti dell'anno successivo. Se i libri vengono danneggiati, lo studente paga per ripararli oppure riacquistarli.
In questo modo, non sarebbero soltanto gli editori a stabilire i prezzi, ma anche le scuole, che avrebbero un maggiore potere d'acquisto rispetto al singolo studente. Gli editori sarebbero così disincentivati dal produrre una nuova edizione ogni anno con l'intento di evitare il “riciclaggio” dei libri usati, perché le scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri per alcuni anni.
Questa è la soluzione adottata dal sistema educativo pubblico degli Stati Uniti, dove il primo giorno di scuola ogni studente, dalle elementari alle superiori, riceve gratuitamente i libri di testo.
Per ultimo, visto che i libri di testo rappresentano la maggiore spesa che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli alla scuola dell'obbligo, riusciremmo a rendere effettivo l'articolo 34 della Costituzione, laddove prevede che almeno l'istruzione inferiore sia gratuita oltre che obbligatoria.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc