Nel 2006 RAPITI OLTRE 2.000 CANI E 1.200 GATTI IN LOMBARDIA (ma a Sondrio i cani sono stati liberati dopo tre mesi di rapimento e dopo la nostra denuncia).
Molto spesso giornali, radio e televisioni si occupano del diffuso fenomeno dell’abbandono dei cani e dei gatti, specialmente nei mesi estivi, fenomeno assolutamente da combattere con tutti i mezzi a disposizione. Ma troppo poco si parla di un altro fenomeno purtroppo molto più diffuso di quanto crediamo: il rapimento o il furto di cani e gatti che in Lombardia nel corso del 2006 ha avuto una crescita preoccupante. Secondo i dati raccolti analizzando le singole segnalazioni pervenute alla nostra e ad altre associazioni, incrociandoli con quelle delle richieste di aiuto pervenute allo sportello animali AIDAA e con i dati delle denunce presentate presso le forze dell’ordine possiamo affermare che lo scorso anno sono stati rapiti o semplicemente rubati oltre 2.050 cani (conteggiando anche quelli spariti nel nulla e mai denunciati) e oltre 1200 gatti, con un picco nelle provincie di Milano, Bergamo, Brescia e Cremona per quanto riguarda i gatti. Mentre i cani sono spariti prevalentemente nelle provincie di Milano, Varese , Lecco e Como.
Si tratta di un fenomeno purtroppo molto diffuso di cui purtroppo si parla poco in quanto non è mai stato possibile fare delle statistiche vere e proprie. Quest’anno siamo riusciti a fare un quadro della situazione abbastanza preciso, anche se siamo certi che i dati in nostro possesso sono in difetto rispetto ai casi reali.
Ma andiamo con ordine partendo proprio dai cani. I motivi della maggior parte dei furti e dei rapimenti di cani sono da ricondurre a tre fattori principali, il primo riguarda il rapimento di animali sani e di media e grossa taglia spesso poi inviati attraverso strutture compiacenti all’estero e destinati alla sperimentazione farmacologica, ma vi sono anche altri fattori legati ai furti di cani e tra tutti mettiamo in evidenza l’uso di cani per la realizzazione di pellicce (fenomeno diffuso anche se in maniera sporadica e artigianale anche in alcune aree della nostra regione), e per quanto riguarda invece prevalentemente il furto di cuccioli da parte di zingari questi sono poi destinati al mercato dell’accattonaggio, tra i casi segnalati e oggetto di inchiesta penale vi sono poi alcuni casi di uso alimentare dei cani, ma al momento si tratta di ipotesi al vaglio degli inquirenti.
Vi sono poi furti su commissione, magari di cani particolarmente pregiati e di alto valore economico destinati al mercato dei “ricchi” anche in questo caso si tratta di casi sporadici che molto spesso non vengono nemmeno denunciati alle forze dell’ordine.
Per quanto riguarda i gatti, molto spesso le sparizioni avvengono dalle colonie feline, dove gli animali vengono catturati e destinati quasi totalmente alla morte per avvelenamento o in alcuni casi destinati alla sperimentazione e vivisezione cosmetica e farmacologica (girano voci di gatti rapiti e venduti a laboratori di ricerca pubblica) o destinati a sacrifici rituali (messe nere e riti esoterici).
Vi sono poi casi come quello denunciato da AIDAA nella zona del Rhodense o al Monluè a Milano dove negli scorsi anni sono stati rapiti tutti gatti neri e per giunta in tenera età.
Il grosso problema non sta nei numeri dei rapimenti, ma nel fatto che troppo spesso i padroni dei cani rubati non si rivolgono alle forze dell’ordine per denunciare il fatto. Abbiamo notato che quando partono campagne di sensibilizzazione in zone specifiche la gente segnala le sparizioni, ma sia per quanto riguarda gli esempi dei gatti del rhodense che dei cani in provincia di Sondrio le denunce sono state rispettivamente nell’ordine di 3 gatti su 67 e di 2 cani su 21 spariti.
«È un fenomeno allarmante tutt’altro che da sottovalutare», ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA, «quello dei furti di cani e gatti; ad esso si affianca il malcostume dei proprietari di ritenere superfluo la denuncia del rapimento degli animali, molto spesso infatti si pensa che gli animali spariti non possano essere ritrovati, oppure in alcuni casi sono le stesse forze dell’ordine periferiche che invitano i proprietari che vogliono presentare denuncia a non farlo oppure a parlare di semplice smarrimento, in questo caso il gatto o il cane sparito fanno statistica ma non obbligano ad aprire indagini e questo è un malcostume che dobbiamo anche se a malincuore rinunciare. Ma la vera novità, anche se si tratta per il momento di pochi casi rispetto al dato complessivo» conclude Croce «è che dove alla denuncia dei proprietari si unisce una forte azione di prevenzione da parte della stampa locale e radiotelevisiva gli animali ritornano a casa. A Sondrio la scorsa estate sono tornati a casa quattro cani spariti alcuni mesi prima e a Vanzago sui 67 gatti rapiti dopo le denunce stampa sono cessati improvvisamente e del tutto i rapimenti dei felini e due gatti hanno stranamente ritrovato la via di casa».