Grazie all'iniziativa promossa dal Gruppo Everyone e sostenuta dal giornalista Ahmad Rafat, da numerosi intellettuali di tutto il mondo, da alcuni storici e uomini di diritti umani dell'ANED, dall'Arcigay e da tante persone di ogni età ed estrazione, il Ministro degli esteri Massimo D'Alema ha voluto inviare un comunicato ufficiale, fortemente preoccupato, riguardo alle esecuzioni capitali che da qualche giorno si susseguono in Iran. Hanno unito le loro voci il presidente della commissione esteri Umberto Ranieri e il deputato Pietro Marcenaro.
Nonostante il plauso generale che le realtà progressiste hanno rivolto a D'Alema, c'è da augurarsi che il ministro non si fermi al debole (e dovuto) segnale mandato verso Ahmadinejad. L'Ambasciatore d'Italia e il primo segretario in Iran hanno protestato con ben maggiore decisione, non senza correre rischi e affiancandosi ai gruppi locali per i diritti umani, molti dei cui membri sono stati arrestati e attendono la forca. Le relazioni commerciali con l'Iran sono una cosa importante, ma il valore della vita umana, che in Iran sembra valere meno di zero, è una priorità di maggior peso.
Dunque un “bravo” a D'Alema, ma anche un invito a protestare con voce più alta e chiara, definendo le esecuzioni in Iran quali crimini contro l'umanità e violazioni di gravità inaudita di ogni diritto umano.
Roberto Malini e Matteo Pegoraro
per il Gruppo Everyone
(da http://groups.google.com/group/ANED-TORINO)