Prende spunto da un'inchiesta apparsa sul settimanale a diffusione nazionale Diario del 2 febbraio 2007 (scaricabile su Internet anche dal sito www.stefanomannacio.it), con la quale venivano segnalate una serie di possibili alterazioni dei dati relativi ai sinistri all'interno dei centri di liquidazione danni delle maggiori compagnie assicurative italiane, l’importante interrogazione parlamentare presentata dall’on. Felice Belisario di Italia dei valori (foto), tesa a fare chiarezza su alcune poco trasparenti prassi all’interno degli ispettorati sinistri delle maggiori società consorziate che, ove applicate generalmente, potrebbero comportare un aumento delle tariffe RCA, a danno, quindi, dei consumatori-assicurati.
E la richiesta dell’on. Felice Belisario, giunge proprio nel momento in cui il Presidente dell’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Catricalà, nella sua relazione annuale, sottolinea ciò che è tristemente noto anche ai non addetti ai lavori, ossia come nel mercato assicurativo di per sé poco propenso alla competitività e «protetto dall’obbligatorietà dei contratti», «i profitti delle compagnie crescono e non scendono i premi a carico degli assicurati. Nessun vantaggio si registra a favore di questi ultimi costretti ad attendere tempi ancora eccessivi per i risarcimenti e a subire clausole negoziali onerose…».
Era auspicabile, come più volte denunciato dal sottoscritto, un controllo effettivo e più incisivo sulla gestione interna e tecnica dei servizi di liquidazione danni dei principali gruppi assicurativi che come è evidente, hanno deciso di gestire in comune i servizi di liquidazione (fra questi Fondiaria - Sai - Milano, Generali – Assitalia - Fata, Ras – Allianz - Bernese, Unipol –Aurora - Navale, ecc., Reale Mutua – Italiana – La Piemontese, ecc.), ma hanno mantenuto sostanzialmente scorporate le singole imprese per la raccolta dei premi e la fornitura dei prodotti e servizi assicurativi.
Tale scelta di mercato, se apparentemente dimostrava la scelta di diminuire i costi di gestione, in realtà, avrebbe potuto mascherare peraltro lo scambio interno e continuo di dati, anche sensibili, all’interno dei principali gruppi assicurativi con conseguente possibilità d’incisone sulla modulazione delle tariffe e conseguentemente dei premi RcAuto. Inoltre, tale amministrazione in comune, comportando una gestione più complessa, avrebbe potuto consentire, almeno in astratto, la possibilità di prassi tese a “gonfiare” il numero reale dei sinistri.
Peraltro, la questione posta al Ministro dello Sviluppo economico, perviene in un momento di profondi cambiamenti del settore assicurativo e in particolare nel settore della liquidazione dei sinistri, con l’introduzione della procedura d’indennizzo diretto, già aspramente criticata da gran parte degli addetti del settore, la quale, secondo taluni esperti, costituirebbe il terreno fertile per la duplicazione del numero sinistri all’interno degli ispettorati sinistri.
Giovanni D’Agata
Dipartimento tematico “Tutela del consumatore” IdV
Qui il testo dell’interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4/04166