I test antidroga organizzati dall'Udc di fronte alla Camera dei Deputati sono una offesa a tutti quei cittadini obbligati a sottoporsi a controlli antidroga. Perché possa davvero essere efficace, il test deve essere fatto su base obbligatoria, periodica e senza preavviso, così come già per il doping nello sport. Chiunque abbia un po' di familiarità con questi test da “banchetto” (esame del sudore o della saliva) sa infatti che, passati alcuni giorni, non è più possibile rilevare la presenza di sostanze illegali. Basta quindi non fumare cannabis o sniffare cocaina per qualche giorno prima di sottoporsi al test, per poi continuare tranquillamente a sballarsi dopo.
Noi siamo contrari ai test antidroga obbligatori a meno che non vi siano ragioni di sicurezza per terzi, come nel caso dei controlli sulle strade per chi guida. Ma se i parlamentari dell'Udc o di qualsiasi altra formazione politica vogliono sottoporsi a test veri, e non a messe in scena, si uniscano dalle centinaia di migliaia di italiani denunciati o condannati per droga, costretti a fare frequentemente, e obbligatoriamente, i test in questura o alla Asl. Solo così potranno convincerci che ciò che predicano è anche ciò che razzolano.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
Notiziario Quotidiano Droghe