Giovedì , 14 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Stefano Delacroix. Peristalsi
16 Luglio 2007
 

Stefano Delacroix

Peristalsi. E cognati di vomito!!!

Edizioni Il Foglio, pagg. 158, € 10,00

 

Sigfrido Lopez Gualamera alias “Cartesio” è il protagonista del groviglio peristaltico che alberga tra le pagine di questo romanzo e rappresenta la sintesi della parte peggiore dell'essere umano. Un uomo cinico, violento che vive di straordinari, quanto originali, espedienti. Abbandonato dal padre nella sua primissima infanzia, coltiva la sua “crescita” con l'occhio di chi non vede nulla di buono attorno a sé: dalla politica alla religione, dalle acque minerali ai gestori telefonici, tutto è deprecabile per Cartesio.

Un personaggio strano e bizzarro, a volte un “sognatore”, oppure patetico quando tenta di essere come tutti gli altri e quando (senza troppa convinzione) tenta di recuperare “a tutti i costi” un amore da troppo tempo già irreversibilmente perduto.

Il personaggio incede nella mente del lettore fagocitando i personalissimi “Teoremi Cartesiani”, tutti straordinariamente originali, come lo è il “suo metodo per riscattarsi” da una vita fatta di stenti e nel confidare nella “sua Provvidenza” cartesiana: il Sincronismo degli eventi.

Ofelia, la cooprotagonista, è l'immagine femminile e riflessa di Cartesio che, inconsapevole della contesa dei “ruoli della pura follia”, finisce per amplificare e redimere quella del protagonista, che in verità sembrerebbe arrogarsene ogni esclusiva!!!

L'antitesi è tale da trasformare questo incontro in un'autentica pena del contrappasso terreno.

I “Cognati di vomito” appaiono, invece, nel romanzo come i fantasmi che hanno originato la nemesi storica di Cartesio.

Uno stile contemporaneo, fresco e giovanile dove gli eventi sono narrati con una scrittura che crea immagini e flashback guidati dagli occhi e dai pensieri di Cartesio che, nella sua “stranezza”, passa da un linguaggio da scaricatore di porto al verseggiare filosofale, tanto che per dirla alla Cartesio “La vita scorre con passo incerto e vagabondo” e “Congiuro contro me stesso, affinché tutto scorra, tutto si allontani”.

 

 

UN FRAMMENTO DEL LIBRO

 

Improvvisamente provai nostalgia della casa di nonno Tommaso e del suo giardino pieno di sole, dove da bambino giocavo coi miei soldatini: li facevo acquattare sull'albero di arancio o li nascondevo tra i rami dell'edera che si arrampicava sul muro bianco. Giocavo in ogni luogo della casa, e molti dei miei soldatini saranno ancora lì, sepolti tra le zolle di terra o in qualche vecchio baule, segreto avamposto di una guerra conclusa da anni. Le mie cugine piccole temevano quei miei giochi violenti che culminavano quasi sempre con la decapitazione o l'impiccagione delle loro bambole dagli occhi tristi. A me Stalin mi tira una pippa.

Mi tira una pippa tutto il mondo: i vigili appostati come avvoltoi vicino alla carcassa della mia auto e i carabinieri strappati alla disoccupazione con la smorfia di vendetta incollata sul grugno, la rabbia sociale dei metalmeccanici sfruttati dal governo ladro, costretti alla schiavitù per mantenere i ricchi evasori ingrassati dalle loro mollezze di cancerosi pantagruel del sistema. Mi tirano una pippa anche gli avvocati d'ufficio, compreso quel fottuto che lasciò che mi condannassero per truffa all'assicurazione. Mi tirano una pippa quelli che pestano la merda per strada perché non hanno le palle di tirare un calcio in bocca alla pazza ninfomane del terzo piano ed al suo cane grasso e frocio. Mi fa una pippa anche l'assessore alla cultura che non ha mai letto un libro in vita sua e quei mentecatti che fanno i politici perché, in vita loro, non hanno mai lavorato. Mi tira una pippa la sindaca dalle labbra siliconate che si è rifatta il muso con i miei soldi e mi tirano una pippa tutti quelli che, con il pretesto di una giusta morale, ti condannano senza alcuna possibilità d'appello.

 

 

Stefano Delacroix è uno pseudonimo, vive a Taranto e lavora in Basilicata presso un istituto bancario. È un cantautore. Scoperto da Maurizio Montanari, ha pubblicato tra il 94 e il 97, gli album Ribelli e La Legge non vale, produzione by Hobo records di Mimmo Locasciulli e distribuito da Sony Music. Il suo primo romanzo è del 2006: La memoria del mare (fuori commercio).

 

Gordiano Lupi

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy