È stata l'associazione Osidea Onlus a presentare ricorso al Tar contro l'ordinanza del ministro della Salute, Livia Turco, che, dando ordine alla raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale, stabilisce anche il divieto di istituire biobanche private per la loro conservazione. A fronte dell'immobilismo politico sostenuto dal ministero della Salute e dalle lobby di chi vuol mantenere lo status quo, ben venga il ricorso alla magistratura amministrativa!
Come abbiamo più volte segnalato, anche con atti parlamentari, l'ordinanza viola la legge n.219/2005 sul sangue. Nell’articolo 10 prevede che sia il Governo con un decreto a creare una rete nazionale di banche pubbliche e private accreditate per la conservazione ombelicale. Così mentre il Governo non ha ancora emanato il decreto dopo 12 mesi dalla sua scadenza, l’ordinanza del ministro Turco chiede al Parlamento, in evidente violazione della precedente legge, di farne un'altra che già c’è ma che non ha applicato!
Come sostenuto dall'associazione cagliaritana Osidea, ci associamo alla necessità di richiamare l'attenzione su come oggi istituti privati potrebbero servire a rendere più semplice e praticabile la donazione, oltre che permettere la conservazione autologa. L’ordinanza, di fatto, lede un diritto delle madri, che disponibili alla donazione e conservazione del sangue cordonale, non possono concretizzare tale importante gesto per mancanza di strutture adeguate. Come emerso nel corso dell’ultimo convegno del 17 maggio 2007 a Roma sulle Biobanche, nel 2006 su circa 600.000 parti sono state raccolte solo 18.000 unità di sangue cordonale, di cui oltre il 65% è ancora inutilizzabile perché non tipizzato per mancanza di fondi.
È bene ricordare che -come spiegato dallo stesso ministro Turco- neppure nel 10% dei punti nascita è possibile donare il cordone e che il numero delle sacche andrebbe triplicato. Visto che i laboratori privati che fanno analisi -convenzionati o meno con il Servizio Sanitario Nazionale- rappresentano un valido supporto per il servizio ai cittadini, così come le cliniche private che eseguono operazioni e terapie, perché non può essere altrettanto per le staminali del cordone ombelicale?
Donatella Poretti