Quella che segue è l'intervista a Juri, chitarra e mente dei Without Pushin' Uncle, gruppo della bassa valle di fresco punk italiano che ricorda un po' i Punkreas ma che ha nei testi un tocco personale.
– ...Senza spingere lo zio?
…mmm, vorrei subito puntualizzare che anche se per fare una canzone ci vogliono un “giro” e un “testo”, bisogna anche “quadrarla” e “arrangiarla”... quindi siamo tutti membri attivi e nessuna mente singola… Be', “Senza lo zio che spinge” vorrebbe dire “Senza raccomandazioni” in slang di non si sa bene quale parte del mondo anglosassone.... he he he… poi lo zio che “ruzza”, in realtà, esiste… ma purtroppo non spinge noi… Ma questa è tutta un'altra storia...
– Chi siete, da dove venite?
Siamo cinque comunissimi ragazzi con varie occupazioni, uniti dalla passione per la musica che ci ha portato, dopo varie vicissitudini ed esperienze in altri gruppi, a fondare nel marzo 2005 questa band... Direi che siamo abitanti della terra, residenti tutti in bassa Valtellina, tranne Fabio che sta in quel di Chiavenna e Marco che sta a Colico.
– Siete un gruppo punk '77 o punk “moderno” ...se così si può chiamare? Cosa avete dell'uno e cosa avete dell'altro?
Bella domanda… Be', penso che i nostri brani abbiano uno stile proprio, anche se sicuramente siamo influenzati da varie correnti, e non solo punk; ma se proprio mi metti di fronte al bivio risponderei “moderno”, anche perché secondo me, in una canzone, il concetto di “Punk” risiede principalmente nel testo e poi nel sound, che dal ’77 ad oggi si è evoluto in mille sfaccettature. Del “moderno” direi che abbiamo preso il fatto di non essere fermi a due o tre accordi a canzone... per ora siamo a tre o quattro –eh eh eh…– del ’77… La voglia di dire la nostra... senza preoccuparci che sia “scorretto” o meno…
– Davide Pesca (il cantante), che è anche un regista di cortometraggi splatter (già presente in vari festival di cortometraggi, tra cui il “Morbegno Film Festival”), vi ha portato una ventata di “sana violenza”?
In effetti si potrebbe pensare, visti i suoi “corti”, a un personaggio che potrebbe portare “sana violenza” come dici te… Invece ti dirò che un artista poliedrico come Davide ha portato e porta nel gruppo una ventata di creatività immediata e inesauribile tutt’altro che violenta, quasi istintiva e irrazionale, che lo porta a scrivere testi (alcuni testi sono suoi, altri miei, e altri ancora visti e rielaborati da entrambi) e a dare preziosi aiuti in fase compositiva e di arrangiamento… aggiungerei anche: credendo fortemente in quello che fa.
– Non avete mai pensato, data l'esperienza di Davide, di cimentarvi in un video clip pseudo-splatter o comunque orrorifico?
In realtà Davide ha già avuto occasione di girare un video-clip horror-splatter per un gruppo Metal… e l’idea di girare un video clip per la nostra band c’è già, ma non credo sicuramente che l’orientamento sulla tipologia di clip sia in quella direzione… anche se la regia sarà sicuramente affidata a lui, che sta già peraltro occupandosi della sceneggiatura.
– Nei live fate anche delle cover... quali sono?
…mmmm! Denoto dalla domanda che non vieni mai a sentirci…
– Be', diciamo che la mia ultima apparizione risale ad un annetto fa...
...scherzi a parte …Si è partiti dalle cover perché, se non tutti i membri della band hanno precedenti esperienze di musica “d’insieme”, è, secondo me, il metodo migliore per imparare a suonare assieme… Ci si è poi evoluti come da idea iniziale verso la quasi totalità di canzoni nostre… poi qualcuna probabilmente rimarrà, almeno in un futuro prossimo, vuoi perché ci piacciono, vuoi perché condividiamo quello di cui i testi parlano. Le prime cover montate erano di “matrice” Ska-p, ora si viaggia su alcune note di Blisterhead, BackyardBabies, Heideroosje…
– Nei testi delle vostre canzoni ci sono dei messaggi particolari che volete mandare ai ragazzi? Sembra che ci sia questo intento…
Diciamo che i nostri testi raccontano quello che pensiamo del mondo che ci circonda… messi in terza o no, nascono sempre da esperienze di vissuto, idee o punti di vista… Poi normalmente fare musica vuole dire anche trasmettere qualcosa, dall’emozione o dall’energia data dall’ascolto, alle proprie idee ecc. e, perché no, lanciare messaggi che possano far riflettere anche le generazioni a venire.
– Pensate, in futuro, di esplorare qualche altro territorio musicale?
Chi lo sa??, sicuramente non ci piace il concetto di staticità, penso infatti che un marchio di fabbrica non debba corrispondere per forza ad uno standard impostato… Allo stesso tempo non credo che avvengano imminenti e repentini cambi di rotta…. Non pensiamo al futuro ma guardiamo al presente.
– Pubblicazioni recenti?
Un demo registrato lo scorso anno per trovare date nei locali… qualche ripresa live… ma comunque niente di spendibile.
– Sei anche tra i promotori del concerto estivo “Andalo Rock”. Cosa comporta l'organizzazione di un concerto simile… e quali le soddisfazioni?
Comporta un certo impegno per concretizzare l’idea cercando di realizzarla nel migliore dei modi, ma sicuramente è maggiore la soddisfazione nel vedere l’approvazione di pubblico e band, in crescendo nell’arco delle due edizioni. Si è infatti deciso lo scorso anno di sperimentare la formula delle due serate anziché la giornata come la prima edizione e pare che sia stato apprezzato da tutti, anche perché il concetto vuole essere quello di cercare di dare “voce” al maggior numero possibile di band locali.
Sperando in una massiccia partecipazione vi anticipo che l’edizione “Andalo Rock vol. III” di quest’anno sarà nelle serate di venerdì 6 e sabato 7 luglio, e vedrà la partecipazione di 12 band di cui 10 differenti dallo scorso anno… Vi aspetto!!
– Prossimi progetti imminenti?
Abbiamo terminato in marzo la pre-produzione dei nostri brani, appena saranno rodati (live) e arrangiati come meglio crediamo, andremo in studio a registrare il nostro primo album.
– Cosa vuol dire essere “punk” nel 2007?
Sicuramente non è necessario agghindarsi di “creste”, “chiodo” e “anfibi”… anche se a 16 anni è bello… Battute a parte, secondo me bisognerebbe semplicemente essere nient’altro che se stessi, trovando la propria dimensione con o senza cresta con o senza cravatta, e fare quello che ti piace, pensando con la propria testa senza farsi mai influenzare da “bandiere”, “colori” o quant’altro senza riflettere… voler essere liberi ma essere consapevoli del fatto che la propria libertà finisce dove inizia quella di un altro… avere dei valori, degli ideali, e battersi per affermarli…
Allora speriamo che ci siano molti più punk in giro per questa valle...
Line up
Davide Pesca – Peach (Voce)
Juri Girolo – Juri (Chitarra+Voce)
Marco Branchini – Marcus (Chitarra)
Fabio Del Giorgio – Cioccio (Basso)
Mirko Acquistapace – Tama (Batteria)
Credits
Tutti i ragazzi che ci supportano durante i live… e chiunque crede in noi…
Contatti
Sito: www.wpusite.com – www.myspace.com/withoutpushinuncle
Email: juju80@tiscali.it
Nicola Mattarucchi
(da 'l Gazetin, giugno 2007)