La Direzione di Radicali Italiani
Accoglie con favore la decisione presa lo scorso 18 Giugno dal Consiglio Affari Generali per le Relazioni Esterne dell’Unione Europea (CAGRE), di presentare una Risoluzione contro la pena di morte alla 62ma sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU. Questa decisione rappresenta un primo ed importante successo che interrompe oltre un decennio di rinvii, incertezze e mancate decisioni da parte dell’Unione Europea e che ci avvicina al momento in cui sarà finalmente consentito all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di proclamare – esprimendo una maggioranza che già esiste da tempo - la Moratoria Universale della Pena di Morte.
Un risultato tanto più importante in quanto lo scorso 18 giugno, l’Unione Europea ha deciso la presentazione della Risoluzione non a proprio nome, ma nell’ambito di una coalizione transregionale, e cioè decidendo di coinvolgere a fianco di quei paesi che all’interno dell’UE sono i leader di questa battaglia, un numero significativo di paesi che appartengono a regioni diverse del mondo, dove peraltro il numero degli Stati abolizionisti o che praticano la Moratoria delle esecuzioni è cresciuto in modo esponenziale nel corso degli ultimi anni.
Radicali Italiani, in coordinamento con tutti i soggetti politici dell’area radicale, a partire in primo luogo da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale Transnazionale, ha contribuito al raggiungimento di questo primo importante risultato, sostenendo con determinazione l’azione del Governo Italiano, attraverso una campagna di mobilitazione internazionale durata molti mesi che si e’ articolata in iniziative istituzionali al Parlamento Europeo, Italiano e Britannico, lettere alla Presidenza tedesca dell’Unione Europea e a tutti i Ministri degli Esteri dell’UE, manifestazioni pubbliche, uno sciopero della fame ad oltranza condotto per oltre 60 giorni da 7 militanti e dirigenti radicali e per altri svariati giorni da oltre 300 cittadini e uno sciopero della fame e della sete condotto per 11 giorni (con una sospensione di due ore dopo 6 giorni) dal Parlamentare Europeo Marco Pannella; una mobilitazione che è culminata con un appello al Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, sottoscritto da 55 Premi Nobel, tra i quali i Premi Nobel per la Pace Lech Walesa, Desmond Tutu, Shirin Ebadi, il Dalai Lama, Jodi Williams, Betty Williams, Mairead Corrigan Maguire, Mikhail Gorbachev, John Hume, Wangari Maathai e da oltre 500 parlamentari.
Decisivo in sede europea è stato l’intervento del Ministro degli Esteri Francese Bernard Kouchner (foto) che, sollecitato in tal senso dal Ministro Emma Bonino, ha saputo rimuovere gli ostacoli burocratici che hanno finora impedito all’Unione Europea di assumere impegni formali per la presentazione della risoluzione per la Moratoria all’Assemblea Generale dell’ONU.
Adesso occorre agire immediatamente per ottenere che nelle prossime settimane si realizzi uno storico avanzamento del diritto internazionale verso l’affermazione dell’indisponibilità, per lo Stato, del diritto di vita, o di morte, sui propri cittadini. A questo fine il Governo Italiano e tutti i paesi membri dell’UE, fin dalle prossime ore dovrebbero adottare un piano d’azione che veda avviato da subito, sia nelle capitali che alle Nazioni Unite a New York, il lavoro per la presentazione della Risoluzione per la Moratoria della Pena di Morte, all’inizio della 62ma sessione dell’Assemblea Generale.
Per questo riteniamo che in occasione della riunione degli esperti dell’UE del 28 e 28 giugno, siano assunte le seguenti decisioni:
1) Paesi Presentatori. La coalizione transregionale, o mondiale, che dovrà presentare formalmente la Risoluzione – di cui faranno parte i paesi presentatori della risoluzione, i cosiddetti tablers – dovrà essere composta in numero uguale da paesi appartenenti a ciascun continente, in modo da esprimere e rappresentare, anche formalmente, il carattere universale di questa iniziativa. Inoltre, essendo l’Italia e la Francia i due paesi che più, e da più tempo, si sono impegnati all’interno dell’Unione Europea per vincere questa battaglia, riteniamo che siano i candidati naturali a rappresentare l’UE all’interno della coalizione dei paesi presentatori, essendo chiaro che tutti i paesi dell’EU saranno comunque cosponsor della Risoluzione, insieme a decine di altri paesi da tutto il mondo. Infine, riteniamo che l’Italia, in base al ruolo di leadership svolto su questo fronte da oltre un decennio, sia il candidato naturale a svolgere anche il ruolo di primo presentatore della Risoluzione, oltre che per condurre tutta l’attività di coordinamento di questa campagna, non solo all’interno dell’UE, ma anche in sede ONU;
2) Tempi e Procedure. È indispensabile che il mese di luglio veda un impegno prioritario nella raccolta dei paesi cosponsor della Risoluzione in modo che, con l’apertura della 62ma Sessione dell’Assemblea Generale il prossimo Settembre, la presentazione della Risoluzione per la Moratoria possa essere già sostenuta, come è possibile, da molte decine di paesi, per essere poi presentata formalmente presso il Terzo Comitato dell’Assemblea Generale dell’ONU nella prima decade di ottobre, ed essere così portata al voto il prima possibile. Ogni ritardo o rinvio dell’inizio di questo lavoro nella raccolta dei cosponsor, sia a New York che nelle capitali, renderebbero impossibile il voto sulla Risoluzione entro la fine della Sessione principale dell’Assemblea Generale dell’ONU (a dicembre), e rappresenterebbe un ennesimo ritardo burocratico e una clamorosa smentita del mandato politico che i Ministri degli Esteri dell’UE riuniti a Lussemburgo lo scorso 18 Giugno hanno chiaramente dato.
(Primo firmatario Matteo Mecacci, Risoluzione approvata all’unanimità dalla Direzione di Radicali Italiani del 23 giugno 2007)
(da Notizie radicali, 26 giugno 20007)