La buona notizia è che la riforma della legge Fini-Giovanardi è stata calendarizzata. Quella cattiva è che stata fissata come primo provvedimento delle commissioni Affari Sociali e Giustizia solo alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, a settembre. Per allora saranno nominati i relatori e quindi partirà un ciclo di audizioni.
Questa è la decisione emersa dopo la riunione di presidenza delle due commissioni che ha visto uno strano andamento. La convocazione era dovuta ad un appello di Rnp, Verdi, Pdci, Rc, Sd, Idv, Nuovo Psi che chiedevano la calendarizzazione delle proposte parlamentari senza attendere un disegno di legge del Governo. Da An e Fi sono invece arrivati appelli ad attendere il testo del Governo preannunciato –purtroppo– proprio nelle pagine dei giornali di oggi.
L’annuncio del ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, è stato così facilmente utilizzato e strumentalizzato dall’opposizione per evitare che già a luglio potesse essere messa all’ordine del giorno la riforma della legge attuale. Sollecitazione colta al volto dal presidente della commissione Affari sociali, Mimmo Lucà, che ha voluto sottolineare la necessità di rimandare il tutto a settembre per evitare di fare una scortesia al Governo calendarizzando alcuni testi parlamentari mentre il Governo medesimo ne preannuncia uno in materia.
Purtroppo dobbiamo registrare come l’annuncio di Ferrero non sia stato opportuno alla vigilia della riunione delle due commissioni, e sia stato solo usato, da chi si oppone alla riforma delle leggi sulla droga, per prendere altri mesi di tempo.
Ora vedremo su chi cadrà la scelta dei due presidenti come relatori. Non mi aspetto niente di buono e mi auguro in particolare che il presidente Lucà non decida di contrastare la richiesta della commissione nominando due presidenti che, con una sorta di mandato speciale, abbiano l’obbiettivo di affossare il tema.
Per questo motivo, per la commissione Affari Sociali, mi propongo come relatrice.
Donatella Poretti