Aderisco alla manifestazione promossa dal CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), il 26 giugno davanti Montecitorio, in occasione della giornata mondiale contro la droga per chiedere ai deputati l'avvio urgente di una discussione parlamentare per arrivare ad una nuova proposta di legge sulle droghe.
Sarò fuori ma anche dentro il Palazzo. Grazie a un appello da me promosso e sottoscritto dai capigruppo nelle Commissioni Affari Sociali e Giustizia di Rosa nel Pugno, Verdi, Rifondazione Comunista - SE, PdCI, Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, Italia dei Valori e Partito Socialista - Nuovo Psi, alle 13:30 del 26 giugno si terrà, infatti, l'ufficio di presidenza delle due commissioni per decidere se mettere in calendario la riforma della legge sulla droga.
Dall'ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze risulta che il consumo di sostanze stupefacenti è aumentato, mentre i prezzi al dettaglio delle stesse nel mercato nero sono diminuiti. Le istituzioni dovrebbero ripartire da questi numeri e capire cosa non ha funzionato nella politica repressiva e criminalizzatrice del precedente Governo, anche in considerazione del fatto che il consumo di cannabis, nonostante tutto, è abitualmente considerato “normale”. Avere messo sullo stesso piano tutte le sostanze, quelle che danno dipendenza fisica e che possono provocare la morte con una overdose e quelle che non danno dipendenza fisica -in caso psicologica- come la cannabis, è un evidente errore che ha trasformato in delinquenti il malato-tossicodipendente e il consumatore medio di droghe.
Spero di uscire dall'ufficio di presidenza del 26 con una calendarizzazione della riforma della Fini-Giovanardi. Sarebbe anche l'ora, visto che questa legge vive il paradosso di aver prodotto molti più danni durante l'attuale Governo, che, nonostante non l'abbia voluta, fino ad oggi non ha fato niente per modificarla, ma, applicandola, l'ha fatta propria.
Donatella Poretti