“Forse l'amore è il processo
con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso”
(Saint Exupéry)
Potremmo cominciare col dire che parlar d'amore non è facile. Così anch'io metto già le mani avanti e sono scusata in anticipo...
I discorsi che quotidianamente ascoltiamo, quelli che facciamo, variano da un argomento all'altro, dalla politica allo sport, dal tempo alle faccende di lavoro, ma non è con la stessa disinvoltura e frequenza che si vanno a sfiorare i temi delicati e in equilibrio precario delle faccende di cuore.
Una sorta di reticente prudenza si stende come un velo ad adombrare l'argomento, lasciando spazio solo a miseri accenni o celando le autobiografiche vicende con fittizie storie di cose che capitano sempre all'amica della nostra amica... Chissà se a farci essere così pudìchi in amore è la considerazione del semplice fatto che esso sia un tema privato o invece, di volta in volta, la vergogna di ammettere che qualcosa nel nostro amore non va o una sorta di scaramanzia a farci tacere quando piuttosto esso va che è un incanto! O non sarà forse la mancanza di referenti che si avvertano come amici veri, cui confidare i battiti del nostro sentimento?
Credo che si dovrebbe recuperare un tempo prezioso che è quello dell'amore, un tempo che scorra piano, senza fretta e ansia di prestazioni, il tempo giusto per la musica che ciascuno di noi ha in sé, la colonna sonora della nostra anima. Con le nostre azioni a seguire a tempo questa musica interiore, per ciascuno ovviamente diversa, anche la qualità della nostra stessa vita diventa, secondo me, migliore e più autentica. E bisogna recuperare un linguaggio che è quello della tenerezza, spesso confinato al mondo dell'infanzia e invece tanto capace di riconciliarci con la parte più semplice di noi stessi. Quella che non indossa maschere o che sa togliersele al momento opportuno per lasciare che l'altro da noi eletto a compagno di quel presente ci possa vedere veramente.
Il nostro angolo segreto aspetta chi voglia scrivere ciò che pensa a tal proposito ed è pronto ad ospitare una storia significativa (anche dovesse riguardare la famosa amica...); io voglio ricordare due persone splendide che hanno saputo amarsi per più di trent'anni e durante i due tremendamente lunghi di una malattia difficile da sconfiggere, che infatti alla fine parrebbe aver avuto la meglio. Un amore che è stato capace di reinventarsi la vita, due vite, scandite dal dolore, dall'incertezza, dallo scoraggiamento, ma sicuramente anche da altro. La voglia di stare insieme ancora e bene, la fiducia, il coraggio che fa superare i giorni che riempiono ventiquattro mesi passati fra le mura di un ospedale, isolati in una stanza, senza null'altro che lui te e tu lui.
Questa è stata la vittoria di quel legame, di quella lotta, dell'autenticità di due esistenze e sarà il lascito per chi è rimasto.
Frances Piper