Sarà uno scherzo? L’apertura dei cantieri della Nuova Strada Statale 38 ci era stata promessa (...l’ultima volta) per i Mondiali di sci del 2005. Bagnata dalle tante lacrime di delusione, la tangenziale di Tirano si è ristretta ed è diventata una tangenzialina.
Anche per Tirano c’è un progetto ufficiale della Nuova Strada Statale 38 (lotto 4), approvato dagli enti locali. Quando però si è trattato di decidere dove impegnare i finanziamenti disponibili, Provincia ed Amministrazioni comunali (quasi tutte) hanno indicato la priorità del tratto Colico-Cosio. Niente da ridire sulla logica di iniziare dal basso, ma in concreto si è avviata la realizzazione di un tratto di strada (lotto 1) che rischia di rimanere “più largo che lungo”. I veicoli, lanciati per sette chilometri su una strada a scorrimento veloce, si dovranno fermare davanti ai soliti tappi. I tratti di Morbegno e Tirano sono rimasti all’asciutto, senza quattrini. È slittato anche il superamento del bruttissimo passaggio a livello con curva in località Trippi, a Sondrio. Regione ed Anas si tengono i progetti nel cassetto, aspettando tempi migliori.
Mentre Delebio non vede l’ora che si aprano i cantieri in bassa valle, cosa si fa a Morbegno, Sondrio e Tirano? Sono molti i motivi che spingono il Presidente della Provincia, On. Provera, ad attivarsi su questi nodi, ragionando sulla soluzione del problema e sulla riduzione dei costi. Il Sindaco di Tirano, che non sappiamo quanto arrabbiato, si ritrova con l’idea di una tangenziale... ristretta.
Legambiente si è occupata da tempo (appunto… oramai troppo!) della questione: oltre a organizzare convegni, manifestazioni, iniziative pubbliche, oltre a scrivere osservazioni sui progetti, a suo tempo abbiamo spiegato al Presidente della Provincia che il progetto ANAS era stato pensato con uno stile molto lontano dalla sobrietà e poteva facilmente essere semplificato. Le nostre proposte erano arrivate anche al Comune. Ora lasciamo che Provincia e Comune, con i tecnici incaricati, si spremano le meningi... La riduzione dei costi stimola, al bar e a casa, ad immaginare un percorso, un ponte qui e una breve galleria là... Ma il problema non è solo tecnico: la questione più grossa è quella di trovare una modalità per inserire le nuove idee in un progetto, quello ufficiale; non sarà bello ma è almeno approvato. Inserendo delle modifiche troppo profonde si rischia di annullare tutta la procedura. Toccherà a Regione, Anas e ai Ministeri capire se la tangenzialina è una strada statale oppure locale: non è la stessa cosa quando si parla di finanziamenti.
Bisogna far pesare i nostri problemi davanti ai finanziatori e quindi alla politica nazionale. Il traffico divide in due un centro cittadino ammorbato dal passaggio di camion e automobili. Ma camionisti, pendolari e turisti sono contenti di starsene in coda a Tirano? I fondi, a quanto pare, si trovano per Livigno e Bormio (...a breve si realizzeranno le tangenziali dei due centri turistici). Il tema del risparmio non è sembrato interessante quando si è parlato delle grandi opere per il lotto fra Colico e Cosio, dove lo spreco è evidente soprattutto nel megasvincolo di Fuentes.
Per tutto questo Tirano non può accettare soluzioni raffazzonate e parziali. È vero che il Comune non deve starsene fermo, in attesa. Ma è altrettanto vero che ci sono soglie minime di accettabilità. Dalla scelta del tipo di strada (galleria, trincea, fuori terra) e di tracciato dipendono gli effetti, come ad esempio la diffusione dei rumori che i camion potrebbero lanciare su tutta la cittadina. Il fiume Adda e la zona dei castagneti saranno attraversati dalla strada: il Castellaccio sarà incorniciato anche da un corteo di camion? Per andare a raccogliere castagne nelle selve, che strade dovremo percorrere? E le piste ciclabili... saranno maltrattate? Tutto questo non può essere scavalcato in nome di un risparmio che, tra l’altro, va ben misurato.
Per l’attraversamento del centro abitato di Tirano si dovrà trovare un ancoraggio al progetto della Nuova SS 38. Modifiche tecniche e mitigazioni e potranno dare quei risparmi e quell’efficienza che anche Legambiente ha sempre caldeggiato. Ma non c’è bisogno di forzature, che rischiano di peggiorare il progetto senza dare la certezza di una riduzione dei tempi di realizzazione.
Legambiente Media Valtellina
(da Tirano & dintorni, giugno 2007)