Magnetica Eizioni, pagg. 80, Euro 6,50 (tascabili)
Magnetica è un piccolo editore che fa buone scelte. Non conosco bene i termini dei contratti, non so quale politica persegue né che tipo di distribuzione abbia, però so per certo che pubblica roba buona. Ogni settimana mi arriva a casa una quantità indescrivibile di libri che spesso non riesco a leggere se non per poche pagine, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per la pessima qualità delle opere. I volumi di Magnetica sono diversi. Hanno la caratteristica che si fanno leggere, anche perché sono quasi tutti scritti da autori di narrativa fantastica. Per me è già positivo sapere che non rischio di imbattermi nel solito scrittore ombelicale che ha letto un po’ di Carter, qualche numero del Maltese e adesso scimmiotta.
Maurizio Cometto è uno scrittore che conosco bene perché i suoi libri più importanti li ha pubblicati con le Edizioni Il Foglio (L’incrinarsi della persistenza e Il costruttore di biciclette) e sono anni che da lui attendo la grande notizia. Non è possibile che uno scrittore di narrativa fantastica bravo come Cometto continui a pubblicare con case editrici underground. Poi magari fa come Ongaro che esce per Cairo e si dimentica che il suo primo libro (Della stirpe di Caino) è uscito con Il Foglio, anzi cerca proprio di non farlo scrivere a nessuno. Cometto segue la lezione di Landolfi e Calvino, racconta storie fantastiche e le fa sembrare vere, costruisce trame elaborate ricche di dialoghi e personaggi, muove i fili di una situazione narrativa sino al finale a effetto. La storia racconta la vicenda surreale di un uomo che lancia messaggi sms dall’aldilà per mezzo di un telefono Nokia che si è portato nella bara. La resa stilistica è perfetta e il racconto tiene bene sino alla fine.
Elena Vesnaver la conosco meno, ma il suo racconto è intrigante e mi fa riscoprire il mio genere preferito, quella narrativa horror che in Italia è la cenerentola dell’editoria, dimenticata da tutti e messa in un angolo a vantaggio di commissari ciccioni e finte storielle noir per sottosviluppati mentali. Complimenti a Elena che ha il coraggio di parlare di streghe e di mettere come titolo la frase per scacciarle via, anche se deve essere consapevole che per tentare la carta della grande editoria dovrà inventare un maresciallo di pubblica sicurezza che parla triestino e mangia tagliatelle sognando la pensione.
In definitiva sono due libri da ordinare e da leggere, se amate la narrativa fantastica e se volete dare una mano ai piccoli editori che spesso fanno grandi cose.
Gordiano Lupi