Diotima e la suonatrice di flauto
atto scenico in luogo comune
testo e regia di Ida Travi
«...vengono definite comparse: figure che compaiono e scompaiono attraversando la scena per il tempo di una battuta o un gesto, solo per servire l'azione degli altri. Spesso nel cinema come nella letteratura, sono figure femminili, decorative ma irrilevanti. Una poetessa italiana, Ida Travi, ha pescato o piuttosto ripescato una di queste stelle filanti in uno dei testi fondatori della nostra cultura, il 'Simposio' di Platone. Nel celebre dialogo, ambientato durante una festa, gli amici riuniti-tutti uomini- quando decidono di conversare sul tema dell'amore, allontanano la suonatrice di flauto, che fino a quel momento aveva rallegrato la serata. La flautista scompare nel nulla...».
(Elisabetta Rasy, Corriere della Sera-Magazine, 6 marzo 2005;
Ida Travi, Diotima e la suonatrice di flauto, La Tartaruga Baldini Castoldi Dalai)
I luoghi della città scelti da Ida Travi per la messa in scena rivelano un modo di intendere il teatro come luogo comune, luogo di tutti: una casa, una lavanderia, una biblioteca, un loggiato, un arcovolo, un angolo di strada sono luoghi comuni, tengono unito antico e contemporaneo, nel loro spazio e nella loro luce naturale. Nel caso di Diotima e la suonatrice di flauto il teatro, oltre che luogo comune, è anche quel luogo dove in sogno si può pronunciare la parola che resuscita i morti. Il copione di Ida Travi si chiude infatti sul titolo “Esodo e resurrezione”.
La regia ha affidato a Marika Goldoni il ruolo della giovanissima protagonista. Isabella Caserta è Diotima, Jana Balkan la nutrice. A comporre il coro sono Anna Benico, Elisa Bertato, Ilaria Favè, Cinzia Gamberoni, Michela Zanetti.
La musica è di Andrea Mannucci.
Produzione Teatro Scientifico-Teatro/Laboratorio