Le comunità montane rappresentano una superfetazione degli enti territoriali. In totale sono 356 e hanno oltre 12.800 consiglieri. Solo i loro presidenti costano alla finanza pubblica oltre 13.600.000 euro l'anno, cui si aggiunge il costo dei consiglieri, più difficile da calcolare. Lo Stato destina alle comunità montane un finanziamento annuo di 800 milioni di euro. Analizzando i bilanci delle comunità montane, è evidente come circa la metà dei fondi sia destinata alle spese di struttura e solo una minima parte sia ridistribuita ai cittadini, sotto forma di servizi e di opere pubbliche.
Per esempio, nel Lazio, la XXI Comunità montana dei Monti Lepini ed Ausoni e Valliva della provincia di Frosinone, di medie dimensioni, è composta da nove Comuni con una popolazione complessiva di 30.000 abitanti. I 1.100.000 euro circa, a disposizione di tale comunità montana per l'anno 2005, sono stati utilizzati per pagare gli amministratori (l'11 per cento) e i dipendenti (il 12 per cento), per il funzionamento degli uffici (il 20 per cento), per l'acquisto di una nuova sede (il 50 per cento); quindi, soltanto meno del 10 per cento è stato impiegato per funzioni riguardanti la gestione del territorio e la tutela ambientale. Situazioni analoghe si registrano anche nelle altre comunità montane.
Una proposta di legge per la soppressione delle comunità montane è stata presentata alla camera dei Deputati (primo firmatario Sergio D'Elia, nella foto, del gruppo Rosa nel Pugno). Vedremo se il Parlamento saprà trarre insegnamento dalle recenti polemiche sul costo della politica, che non sono altro che i costi della partitocrazia. Altroché lo stipendio dei parlamentari!!!
Si vuole seguire il suggerimento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, di diminuire le spese? Cominciamo ad abolire gli enti inutili!
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Se anche tu vuoi esprimere
la tua opinione sull'argomento
utilizza il nostro sondaggio
e/o inviaci un contributo