È la cronaca in diretta di David Carretta dalle frequenze di Radio Radicale, questa mattina tra le 10 e 10:30 ora italiana, a far conoscere quel che avviene sulla Via Tverskaja di Mosca visto che l'ingresso alla piazza – dove i manifestanti, un centinaio, volevano entrare per consegnare al Sindaco di Mosca la lettera con cui una cinquantina di parlamentari europei e italiani sollecitava l'autorizzazione per lo svolgimento del programmato Gay Pride per oggi – è sbarrata da centinaia di poliziotti. Mentre i manifestanti tentano di distribuire il volantino su cui è riportato il testo di questa lettera vengono insultati, aggrediti con lanci di uova, pugni e calci da facinorosi (naziskin? Al cronista sembrano piuttosto assoldati dalle forze dell'ordine proprio a quello scopo...) assiepati lungo la via. Ed è quando chiedono di essere protetti che i manifestanti vengono arrestati e caricati su blindati. Fra i fermati: Nikolay Kramov, leader del Partito radicale a Mosca; Nikolai Alexeiev, radicale russo e Coordinatore del Gay Pride di Mosca; Marco Cappato, deputato europeo; Ottavio Marzocchi, radicale e funzionario al Parlamento europeo.
Circa un'ora dopo, verso le 11:30, è Marco Cappato a mettersi in collegamento telefonico direttamente dal furgone che lo sta trasportando alla stazione di polizia con altri manifestanti fermati:
«Mi trovo in una cella all’interno della camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia. Alla fine l’autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca. Il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti, uova, pugni. Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell’acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciato a tirare calci a Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perché la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa».
«Ora devo chiudere, hanno aperto il furgone», così si è chiuso il collegamento in diretta ai microfoni di Radio Radicale.
E, ancora, poco dopo mezzogiorno l'emittente romana interrompe la programmazione: «In questo momento mi trovo all'interno della stazione di polizia. Stanno controllando i documenti». È Marco Cappato, eurodeputato radicale, che riesce a collegarsi in diretta a Radio Radicale tramite un telefono cellulare tenuto nascosto. «Volevo dire ai compagni e alla stampa che qui abbiamo intravisto, in un'altra stanza, anche Nickolay Khramov e Sergey Kostantinov, militanti radicali in Russia, arrestati per primi e da cui non avevamo avuto più notizie. Subito dopo si è chiuso il collegamento telefonico con l'emittente radiofonica.
La delegazione radicale si trovava a Mosca da venerdì insieme a parlamentari europei di altri gruppi e ieri aveva tenuto una commemorazione di Andrea Tamburi e poi il convegno “Nonviolenza per la democrazia in Russia”.
A Mosca anche la deputata italiana Vladimir Luxuria (Rifondazione comunista), pure lei malmenata questa mattina, mentre non vi sono notizie dirette di un suo fermo.
Alle 14:30 altro collegamento diretto di Marco Cappato che riferisce di essere stato rilasciato con Ottavio Marzocchi, mentre i manifestanti russi Nikolai Alexeiev, Sergey Kostantinov e Nikolay Kramov continuano ad essere trattenuti e verranno processati per direttissima domattina per “resistenza a pubblico ufficiale” (sic! Dalla diretta di David Carretta non risulta alcuna resistenza, ma al contrario richiesta di protezione...).
Il Partito Radicale Nonviolento ha convocato per le ore 17 di oggi, davanti all’Ambasciata della Federazione russa a Roma, in via Gaeta 5, una manifestazione per la libertà di espressione in solidarietà coi militanti radicali e dei diritti civili aggrediti a Mosca questa mattina. Analoghe manifestazioni si tengono in contemporanea a Bruxelles e a Gerusalemme.
Fonti: www.radicalparty.org - www.radioradicale.it - www.radicali.it