Domenica , 24 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblò cubano
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Antúnez, un “diamante nero” nelle carceri cubane
12 Maggio 2007
 

Jorge Luis García Pérez Antúnez (foto), conosciuto tra i dissidenti cubani come il Diamante Nero, è stato scarcerato e Gullermo Fariñas Hernández, giornalista indipendente di Cubanacán Press, ne ha approfittato per intervistarlo.

Nel corso di un pacato colloquio, a tratti nostalgico e commovente, Antúnez ha detto di essere stato incarcerato il 15 marzo del 1990, accusato di propaganda nemica e successivamente condannato a cinque anni di reclusione, per aver espresso opinioni politiche divergenti da quelle governative. Antúnez in realtà è stato recluso per oltre diciassette anni, perché il regime di Castro ha inventato a suo carico reati più gravi, cercando di far perdere al dissidente la qualifica di prigioniero di coscienza nei confronti di Amnesty International.

Il prigioniero politico dimostra grande integrità morale.

«Non mi pento delle mie scelte, perché ho sempre lottato per la libertà della mia patria e contro il totalitarismo che la opprime da quasi cinquant’anni» sostiene.

Antúnez ha scritto La vida en la prisión Kilo - 8 e Boitel Vive e sta lavorando a un terzo libro dove racconta l’esperienza tra le sbarre. «Voglio raccontare tutte le crudeltà e le operazioni di genocidio delle quali sono stato testimone privilegiato» afferma.

Antúnez è il coordinatore dei prigionieri politici Pedro Luis Boitel e si propone di denunciare tutte le atrocità del regime castrista. Lo scopo di questa organizzazione è la lotta al castrismo che secondo Antúnez deve essere svolta dentro Cuba e non da un comodo esilio.

«Rispetto chi non sopporta la galera e sceglie la strada dell’esilio ma non è il mio caso. Io resto qui per lottare contro chi ci opprime» dice.

Il Diamante Nero non ha usurpato il soprannome e proprio come un diamante non c’è niente che lo possa rompere o scalfire, prosegue nella lotta nonostante gli anni di carcere duro e le privazioni, pensa alla salute fisica dei prigionieri politici e non alle sue condizioni personali, combatte e invita a lottare per rendere Cuba finalmente democratica. Antúnez è un esempio per tutti, soprattutto per le decine di migliaia di cubani che vivono comodamente all’estero e si astengono dal prendere posizione politica perché temono di non poter fare ritorno in patria. Per cambiare le cose occorre rischiare…

È importante anche leggere la trascrizione di un discorso di Antúnez pronunciato in un programma di Radio Agenda Cuba (agendacuba.org) dove afferma che nell’isola la tortura è una pratica quotidiana. Antúnez dice che i prigionieri politici sono ben visti dai prigionieri comuni e ogni giorno si verifica una solidarietà impensabile dentro il carcere dove le idee anticastriste sono molto diffuse. Antúnez invita a una lotta unitaria contro il regime e a superare ogni divisione per portare la democrazia a Cuba. È importante far sapere all’esterno che sono molti i prigionieri politici nelle carceri di Fidel Castro e che si finisce in galera soltanto per aver espresso opinioni politiche difformi da quelle del regime. Antúnez smentisce Mariela Castro e afferma che le Umap furono strumenti di tortura per antisociali, gay, religiosi e dissidenti, ma aggiunge che nella società comunista tutto è tortura e che in carcere i trattamenti disumani nei confronti dei prigionieri politici sono all’ordine del giorno. Antúnez è stato vittima per anni di un sistematico annullamento personale da parte del regime, soltanto la vicinanza spirituale della sorella Berta lo ha aiutato nella lotta e gli ha fatto superare momenti difficili. Il marito della sorella, Alejandro García Sardiñas, è un’altra persona che combatte a fianco dei dissidenti e cerca di far conoscere all’esterno la situazione politica cubana.

«I cubani stanno acquisendo una nuova mentalità politica e comprendono la situazione delicata che sta attraversando la loro patria. Tutti sanno che è necessario arrivare prima possibile a una Cuba democratica e io sono disposto a continuare a lottare per questo risultato anche dietro alle sbarre» ha detto Antúnez.

Il dissidente chiede l’attenzione della comunità internazionale sui prigionieri politici cubani e auspica un movimento di opinione che possa forzare la mano alla dittatura e contribuire alla scarcerazione incondizionata di tutti i prigionieri per motivi di coscienza.

Antúnez ha scritto Boitel Vive, un libro importante sulla condizione dei prigionieri politici cubani, ma purtroppo la sua diffusione sull’isola è ostacolata dal regime. Le Biblioteche Indipendenti ne possiedono copia, ma è un reato prestare il libro e tenerlo in catalogo, senza contare che l’eventuale lettore rischia molti anni di reclusione. Boitel Vive sarebbe un libro interessante da tradurre e rendere fruibile anche in lingua italiana. Mi propongo come editore.

 

Gordiano Lupi


Articoli correlati

  Le case a Cuba. Un video di Luis Antúnez
  ULC. Lettera alla Unione Europea dei cubani in esilio in Europa
  La polizia reprime per evitare manifestazioni. I diritti umani a Cuba sono una chimera
  Gordiano Lupi. Vieni avanti, Miná!
  Gordiano Lupi. Disordini a Cuba sulla spinta birmana
  Dissidente cubano Antúnez ripudia riforme di Castro in una lettera di sfida
  Gordiano Lupi. Cuba: Il dissidente Antúnez incarcerato senza motivo
  Gordiano Lupi. Il regime nega l’evidenza
  La Polizia cubana bastona i dissidenti
  Gordiano Lupi. Nuovi blogger e repressione
  «Sono di ritorno dall’inferno…» Liberato Francisco Chaviano
  Il silenzio di Raúl Castro
  Antúnez continua ad essere prigioniero dopo 17 anni
  Il dengue a Cuba e le bugie di stato
  A. Torreguitart Ruiz. Fidel si fa da parte
  Omar Santana. Il regalo di Ahmadinejad
  Yoani Sánchez ospite virtuale alla Fiera del Libro di Miami
  Mariela Castro chiede diritti per i gay cubani
  Garrincha. Prostitute a Cuba
  A. Torreguitart Ruiz. Yoani Sánchez contro Mariela Castro
  Le favole di Mariela e la stampa compiacente
  Gordiano Lupi. “En el cuerpo equivocado” di Marylin Solaya
  Antonio Stango. La blogosfera libererà Cuba?
  Yoani Sánchez. Paseo orgoglioso
  Yoani Sánchez sfida Mariela Castro
  Cuba. Omofobia e ragion di Stato
  Yoani Sánchez. Galletta
  Cuba. Un 8 settembre di arresti e violenze
  Yoani Sánchez. Breve incontro con Mariela
  La Cuba di Mariela Castro
  A. Torreguitart. Siamo tutti finocchi
  Gay.it. Cuba. Annullato il primo Pride della storia dell'Isola
  Yoani Sánchez. Il Quartiere Rosso e le vetrine cubane
  Uno scrittore pericoloso: Reinaldo Arenas
  “La discriminazione degli omosessuali è stata colpa mia!”
  Gordiano Lupi. A Cuba aumenta la repressione
  Orlando Luis Pardo Lazo. Pessima poesia
  Garrincha e Mariela Castro
  Yoani Sánchez sarà testimone al matrimonio di Wendy
  Cuba. Wendy Iriepa e Ignacio Estrada oggi sposi
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy