È stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale la nuova versione con alcune modifiche dell'ordinanza sui cani pericolosi “Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani”. Dispiace vedere che gli unici due cambiamenti apportati - l'eliminazione del divieto di taglio della coda, e l'annullamento delle disposizioni relative alla possibilità di abbattimento dei cani in base alla razza di appartenenza- non serviranno a nulla per prevenire morsicature e aggressioni. Con queste modifiche il ministro della Salute, Livia Turco dimostra di non aver minimamente colto quello che molti deputati e associazioni avevano chiesto con un'interpellanza, un'informativa urgente ed una manifestazione.
L'ordinanza ha già dimostrato in più occasioni che il rinnovo della lista di cani pericolosi e l'obbligo a museruola e guinzaglio in qualunque luogo pubblico, è inefficiente per affrontare il problema dell'aggressività dei cani. Le statistiche infatti indicano che la maggior parte delle aggressioni avviene all'interno delle mura domestiche e i nuovi obblighi a nulla servono per i giardini delle nostre case. Inoltre l'obbligo di entrambe queste restrizioni non fa altro che rendere più nervosi i cani quando sono in luoghi pubblici.
Norme di questo tipo servono solo per lavarsi la coscienza e lasciare intatto il problema. Per prevenire le aggressioni occorre un lavoro culturalmente più complesso, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione facendo particolare attenzione all'addestramento degli animali e alla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane.
Visto che questa modifica dell'ordinanza non è servita a nulla se non a dare da una parte un contentino alle lobby degli allevatori e dall'altra alle associazioni animaliste, chiediamo con la massima urgenza al Ministro di predisporre iniziative più consone al miglioramento del rapporto umano-cane.
Donatella Poretti e Bruno Mellano
deputati della Rosa nel Pugno