Si è tenuta oggi alla Camera la conferenza stampa sulla Conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale in Italia, organizzata dalla Rosa nel Pugno e dall'Associazione Coscioni. L'imminente scadenza del 9 maggio dell'ordinanza del ministro della Salute che proibisce la conservazione in banche private per uso autologo delle cellule staminali dei cordoni ombelicali è stata occasione per affrontare insieme ad alcuni esperti e rappresentanti di banche dei cordoni, una costruttiva discussione.
A causa del divieto contenuto nell'ordinanza, molte persone (1.500 solo nel 2006) sono obbligate a ricorrere, previa autorizzazione del Centro Nazionale Trapianti, a banche private estere, con un maggiore dispendio di tempo e soldi. Attualmente per risolvere questo “non problema” c'è una mia proposta di legge sottoscritta da altri 11 deputati di schieramento trasversale; un appello trasversale firmato da otto deputate, presentato al ministro lo scorso 3 aprile; un articolo all'interno del testo unificato sul parto elaborato dalla commissione Affari Sociali che prevede la conservazione del cordone anche in strutture private; la Direttiva Europea 2004/23/CE, da recepire nel nostro ordinamento entro agosto, in cui si stabilisce che le staminali del cordone non fanno parte del sangue e si sollecita la donazione autologa.
Intervenendo in conferenza stampa, Gilberto Crivellini, Presidente onorario dell'Associazione Coscioni e membro del Comitato di bioetica, ha rivolto al ministro Turco l'ennesimo appello affinché tenga presenti, al momento del rinnovo dell'ordinanza, le diverse esperienze europee, e ha formulato una semplice domanda: «È possibile, in Italia, vietare un'attività privata come quella che potrebbero svolgere le banche per la conservazione autologa, se non ci sono rischi per la salute?»
Stefano Grossi, responsabile scientifico di Cryosave, società leader europea per la conservazione di cellule staminali adulte, si è dichiarato d'accordo con ciò che il Ministro Turco aveva dichiarato qualche giorno fa: tutti gli italiani devono avere le informazioni giuste per essere tutelati e che non devono essere vittime di illusioni non scientificamente fondate. Grossi ha continuato ricordando come ci sia una vero e proprio caos di notizie sulle cellule staminali a causa della poca informazione che regna nel nostro Paese e del fatto che molte persone, proprio per il divieto contenuto nell'ordinanza, devono rivolgersi all'estero e spesso in banche che non assicurano alcun tipo di certificazione.
Giuseppe Consolo vicepresidente dell'Associazione Osidea ha raccontato l'esperienza della sua associazione che sta permettendo in Europa il primo prelievo di cellule staminali dal cordone ombelicale secondo i criteri della donazione “autologa-solidale”. Secondo questa nuova formula la neo mamma potrà conservare il proprio cordone ombelicale sia per le future esigenze di salute del neonato e della sua famiglia, sia per eventuali pazienti che dovessero averne bisogno in futuro. Chiaramente tutto questo sarà possibile grazie alla convenzione stipulata da questa associazione con la più grande banca privata del sangue europea, la “Crio Save” di Bruxelles.
Ha concluso Rita Bernardini, segretaria dei Radicali Italiani, ricordando che il 12 maggio, il giorno del “Familiy Day”, ci sarà una grande manifestazione a Roma in Piazza Navona per tutti coloro che sono a favore anche delle “altre famiglie” e di molti temi sensibili a gran parte della popolazione tra cui anche la conservazione del cordone ombelicale.
Donatella Poretti