Ci sono almeno cento temi sui quali i dissensi tra questo giornale e il partito radicale, e Marco Pannella, sono immensi e inconciliabili. Soprattutto i temi dell'economia, della politica estera, delle relazioni tra nord e sud del mondo, del liberismo, della globalizzazione. Però ce ne sono anche due o tre sui quali non abbiamo difficoltà a riconoscere il ruolo importantissimo svolto, in questi decenni, dal partito radicale e dai suoi leader. Per esempio il “garantismo”, i diritti individuali, la laicità (anzi: il laicismo per usare un termine considerato, in Vaticano, una specie di insulto). Per questo Liberazione ha deciso di aderire alla manifestazione organizzata dal partito radicale a piazza Navona, il 12 maggio prossimo, in coincidenza con il “family day”, cioè la manifestazione indetta da settori del mondo politico cattolico contro i “Di.co”.
Noi pensiamo che i “Di.co” siano una legge molto moderatamente a favore della legalizzazione della convivenza tra coppie non sposate, di qualunque sesso. Non abbiamo un grande amore per i “Di.co”, ci pare un disegno di legge assai prudente, molto al disotto dello standard medio delle leggi che vigono nel resto del Continente. Però, almeno, scardina il principio del matrimonio come unica base della civiltà e ostacola l'idea che la discriminazione delle coppie gay sia garanzia di “ordine e moralità”. Noi consideriamo quel principio e quella idea non solo una cosa sbagliata, ma anche un'infamia, perché si basano sul desiderio di persecuzione del diverso e sull'esaltazione di una struttura patriarcale e familistica della società.
Perciò il 12 maggio - trentatreesimo anniversario del referendum sul divorzio che segnò la sconfitta dei clericali - saremo in piazza Navona coi radicali e invitiamo i nostri lettori a venire con noi.
(da Liberazione, 01/05/0207)